Giustizia, cosa prevede la separazione delle carriere: l’infografica

Punto per punto, tutte le novità della riforma costituzionale che cambia l'organizzazione del potere giudiziario nel nostro Paese

Pubblicato:17-01-2025 11:38
Ultimo aggiornamento:17-01-2025 16:10

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ROMA – Primo sì del Parlamento alla riforma costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati.

La Camera ha approvato in prima lettura il testo con 174 voti a favore, 92 voti contrari e 5 astenuti.

È una riforma costituzionale e quindi serviranno due successive deliberazioni da parte di ciascuna Camera con un intervallo non minore di tre mesi e a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.


Se entrambe le Camere approveranno la legge con la maggioranza dei 2/3, il testo sarà definitivamente approvato. In caso contrario la legge sarà sottoposta a referendum popolare.

COSA PREVEDE

Separazione delle carriere, il grafico

Ci saranno due Consigli superiori anziché il singolo Csm attuale: nascerebbero due distinti organi di autogoverno, il Consiglio superiore della magistratura giudicante e il Consiglio superiore della magistratura requirente.

– Faranno parte dei due Csm rispettivamente il primo presidente della Corte di Cassazione e il Procuratore generale della Corte di Cassazione. Gli altri componenti saranno estratti a sorte: per un terzo da un elenco di professori e avvocati compilato dal Parlamento in seduta comune e per i restanti due terzi, rispettivamente, tra i magistrati giudicanti e tra i magistrati requirenti.

– Un’altra novità prevista dalla riforma è l’istituzione di una Alta Corte disciplinare, a cui sarà attribuita la giurisdizione disciplinare nei confronti dei magistrati ordinari, sia giudicanti che requirenti. L’organo sarà composto da 15 giudici.


– Il presidente di questa nuova Alta Corte dovrà essere individuato tra i componenti nominati dal Presidente della Repubblica e quelli sorteggiati dall’elenco compilato dal Parlamento.

– I giudici del nuovo organo resteranno in carica quattro anni, e il loro incarico non potrà essere rinnovato.

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