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I gialli di Robecchi diventano una serie tv: Fabrizio Bentivoglio è Monterossi su Prime Video

I primi sei episodi disponibili dal 17 gennaio

Pubblicato:17-01-2022 15:43
Ultimo aggiornamento:17-01-2022 15:46

monterossi
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ROMA – Il detective per caso Monterossi lascia le pagine dei gialli firmati da Alessandro Robecchi per diventare il protagonista di una serie tv, disponibile da oggi, 17 gennaio, su Prime Video. Sei gli episodi della prima stagione made in Italy, tratti da due romanzi ‘Questa non è una canzone d’amore‘ (i primi tre) e ‘Di rabbia e di vento nelle altre‘ (i restanti). Nei panni dell’investigatore in bilico tra ironica indolenza e struggimento blues, Fabrizio Bentivoglio, al cui fianco troviamo Diego Ribon, Donatella Finocchiaro, Martina Sammarco e Luca Nucera.

“Mi ricordo il giorno quando ho conosciuto Alessandro Robecchi. Avevo solo letto i suoi romanzi, non sapevamo nemmeno se mai il progetto sarebbe andato in porto. Ma il momento in cui l’ho conosciuto ho avuto una piccola ma importante certezza: Monterossi era un suo alter ego- ha dichiarato il regista Roan Johnson- (si era scritto più giovane solo per mescolare le carte) e c’era solo un attore che gli era cugino, se non fratello, con quello stesso DNA di milanese cresciuto negli anni Settanta, che poteva avere quello sguardo beffardo ma caldo, malinconico ma curioso, severo ma ironico: Fabrizio Bentivoglio”.

“Quando abbiamo iniziato a leggere i romanzi di Robecchi, a me e Davide Lantieri (uno degli sceneggiatori della serie ndr) è apparso chiaro che il nostro lavoro sarebbe stato quello di esaltare il potenziale cinematografico dei libri. Dialoghi brillanti e taglienti, un altalenare fra l’olimpo degli attici della televisione e i bassifondi dei campi Rom e delle case popolari, una reinvenzione del genere crime grazie a un distacco ironico e autoironico, prima di tutto del suo protagonista”, ha spiegato Johnson.


CHI È  CARLO MONTEROSSI

Carlo Monterossi è un autore televisivo, un buon borghese, un agiato bon vivant che sa mischiare come in un cocktail ironia e malinconia, disposto a ridere di sé, e quindi di tutto quanto. Aveva pensato di raccontare in tv con tocco leggero le vite della gente normale, ma i meccanismi del mercato, il cinismo della televisione commerciale e la diabolica bravura della conduttrice del suo programma ‘Crazy Love’, Flora De Pisis (Carla Signoris), hanno trasformato tutto in spettacolo della lacrima facile, pornografia dei sentimenti dagli ascolti altissimi. Carlo Monterossi si trova quindi ad essere invidiato e ammirato, molto ben pagato, per un lavoro che detesta, da cui tenta maldestramente di fuggire.

Lucia (Donatella Finocchiaro), il grande amore, che se n’è andata da qualche anno, proprio ora si riaffaccia in città, la malinconia è ai livelli di guardia. Carlo incappa nella sua prima indagine per caso, uno sconosciuto gli spara e lo manca per pochissimo, la polizia non capisce, e lui invece, vuole capire. Ma quelle di Carlo Monterossi non sono soltanto indagini, sono immersioni nelle vite degli altri. Vittime e colpevoli, investigatori, testimoni: ogni vita gli interessa, ogni sfumatura, ogni movimento in quella città multistrato che è Milano, dagli interni scintillanti della capitale della moda e del design alle periferie più lontane, ai bar malfamati. Lui, che è un vincente involontario, osserva la varia umanità che popola le sue indagini, con una predilezione per i deboli e i perdenti, con un senso di giustizia profondo. A volte scopre delle cose, altre no, ma la sua osservazione del mondo e degli eventi è già un’indagine, un’esplorazione ironica e umana, guidata dall’istinto, dai versi del suo poeta-consigliere Bob Dylan, e, se è il caso, da un buon whisky.

MONTEROSSI LA SERIE, ANTICIPAZIONI DELLA PRIMA STAGIONE

Carlo Monterossi ha deciso. La seconda stagione di ‘Crazy Love’ lui non la fa. Punto. Sì, lo sa, ha ragione la sua agente, sono un sacco di soldi. E poi che senso ha ideare una trasmissione televisiva, portarla al 34% di share e poi abbandonarla sul più bello? Questa volta però Carlo sembra davvero irremovibile e la sera in cui va in onda la prima puntata senza di lui decide di starsene a casa, da solo, ad ascoltare l’amato Bob Dylan. Non fa in tempo ad accendere il giradischi che sulla porta si presenta un fattorino, a volto coperto e pistola in pugno. Buoni riflessi: tre dita di whisky in faccia, poi Carlo gli tira il bicchiere. Quello spara, lo manca per un soffio e scappa via. Ma chi era? E perché voleva ucciderlo? L’unico indizio è un dito mozzato chiuso in un barattolo, che l’assassino ha perso durante la fuga.

Nonostante le rassicurazioni del sovrintendente Ghezzi, la polizia arranca, e Monterossi, terrorizzato, decide di indagare di persona, con l’aiuto di due giovani aiutanti presi in prestito dal mondo della tv: Nadia (Martina Sammarco) e Oscar (Luca Nucera): lei è un’esperta in tecnologia, tormentata, in rotta con la sua compagna; lui un investigatore privato che non sopporta la polizia.

Nella sua ricerca della verità Carlo Monterossi dovrà confrontarsi con una coppia di killer colti e professionali, due zingari in cerca di vendetta, collezionisti e contrabbandieri di souvenir nazifascisti, incredibili scambi di persona, una donna che sembra vissuta più volte e un passato crudele che ritorna e lascia dietro di sé indecifrabili indizi.

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