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Bettini: “Fondamentale il rapporto Pd-M5s per il Quirinale”

Il dirigente del Pd ragiona sui possibili scenari di ascesa al Colle

Pubblicato:17-01-2022 13:47
Ultimo aggiornamento:17-01-2022 13:47
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ROMA – “Ho sempre creduto e credo soprattutto che nelle prossime ore il rapporto tra il Movimento 5Stelle e il Pd sia fondamentale per ricercare la soluzione più autorevole e unitaria circa la Presidenza della Repubblica. Nella sintesi del mio pensiero, riportata oggi dal Corriere della Sera, c’è il rischio di un fraintendimento. Lo voglio chiarire nel modo più netto. Ritengo il lavoro che sta svolgendo Giuseppe Conte prezioso per il suo movimento e per la stabilità della democrazia italiana. Stimo Conte umanamente e politicamente“. Così Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, in una intervista al giornale online Tpi.it (diretto da Giulio Gambino), precisa il suo pensiero circa alcune dichiarazioni sul Movimento 5stelle e il suo leader Giuseppe Conte che sono state riportate stamane da un quotidiano. “Credo, e l’ho sempre ribadito con una schiettezza che spesso mi ha fatto pagare qualche prezzo – aggiunge – che il governo da lui presieduto in alleanza con il Pd abbia fatto un gran bene all’Italia e l’ho difeso fino all’ultimo. E credo anche che il suo impegno come leader dei 5 Stelle è solo all’inizio e sta dando i suoi frutti. Il suo è un lavoro oggettivamente difficile, per la natura stessa del movimento che dirige, per l’impegno di responsabilità che ha dovuto assumere a sostegno del governo Draghi, per la sovranità limitata che tutti i partiti hanno dovuto esercitare nella fase di emergenza. Penso che i risultati di Conte si vedranno meglio con il passare del tempo“.

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“BERLUSCONI? PROFONDAMENTE DIVISIVO”

“Berlusconi, dato oggettivo, è profondamente divisivo. E a lungo lo è stato anche in Europa. Quindi è l’esatto contrario di ciò che ci si aspetta da un Presidente della Repubblica. Purtroppo, Meloni e Salvini non hanno il coraggio di dirglielo esplicitamente. Si sono limitati a chiedergli i numeri di cui dispone, ma — in questo modo — si sono incartati. Berlusconi non dirà mai: 505 voti non ce l’ho. Continuerà invece a cercarne. Bloccando così il centrodestra fino alla terza votazione. Su Berlusconi non faccio spallucce. Dobbiamo vigilare. Perché la rappresentanza parlamentare è incerta, a decine, in tutti i partiti, sanno che non verranno rieletti, c’è un ingovernabile e gigantesco gruppo Misto. Il rischio che racimoli un po’ di voti, insomma, c’è. La pratica Berlusconi va espletata con cura”, aveva detto Bettini al Corsera. Poi aveva aggiunto, “ci sono due strade possibili. La prima: la politica prende atto che l’emergenza non è affatto finita né sul piano sanitario, né sulla messa a punto del Pnrr. Quindi ha uno scatto, va da Draghi e gli propone un patto di un anno: sarai più solido, non facciamo più i capricci dell’ultimo mese e, in Parlamento, variamo una nuova legge elettorale di stampo proporzionale. Occorre individuare una figura di alto profilo capace di guidare la transizione del Paese dall’uscita dell’emergenza alla ricostruzione di un sistema politico più equilibrato. A questa operazione dovrebbe collaborare soprattutto Salvini. Ha un interesse preciso. Nei consensi lui scende, la Meloni sale, Berlusconi s’è ripreso la scena: ha l’occasione di diventare il vero kingmaker. La seconda è obbligata. O chiediamo a Mattarella di accettare un altro mandato. Oppure verifichiamo la disponibilità che Draghi ha lasciato intuire“.


“Casellati? Vedo altre donne di grande qualità- dice ancora-. Amato? Perché no? Autorevole, di grosso prestigio internazionale, ma con rischio concreto, da verificare, di ostilità dei 5 Stelle. Conte è in un momento di notevole difficoltà. Uomo leale, che apprezzo: ma più leader di governo, che capo di un partito. Casini? Sarebbe all’altezza, come altri. Gianni Letta? È un servitore prima delle istituzioni, poi della sua parte politica. Ma candidarsi non è nel suo orizzonte. Franceschini? Dario è una delle persone che stimo di più. Stavolta pochi nomi della società civile, anche se ci sarebbe Andrea Riccardi, enorme spessore umano, riconosciuto pure all’estero”.

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