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Tg Sanità, edizione del 17 gennaio 2022

Si parla di Covid, nuove regole, Omicron e richieste delle regioni

Pubblicato:17-01-2022 14:15
Ultimo aggiornamento:17-01-2022 14:15

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COVID. ISS: INDICE RT SALE A 1,56, IN AUMENTO INCIDENZA E RICOVERI

“Nel periodo compreso tra il 22 dicembre e il 4 gennaio, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,56, in ulteriore aumento rispetto alla settimana precedente e ben al di sopra della soglia epidemica”. È quanto emerso dal monitoraggio settimanale sul Covid-19 dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute. Continua ad aumentare l’incidenza settimanale a livello nazionale, con 1988 casi ogni 100mila abitanti, contro i 1669 ogni 100mila relativi all’ultima rilevazione. Cresce ancora anche il tasso di occupazione in terapia intensiva, che si attesta al 17,5%, rispetto al 15,4% registrato al gennaio.

COVID. SPERANZA: A BREVE TAVOLO TECNICO CON REGIONI SU RICHIESTE

“Dovremo aprire un confronto con le Regioni e, nelle prossime ore, apriremo un tavolo tecnico per affrontare le questioni che hanno proposto”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite la settimana scorsa a ‘Controcorrente’ su Rete4. Ma in “questa fase con tanti contagi- ha poi sottolineato Speranza- la comunità scientifica ci dice che la persona contagiata deve stare in isolamento” e bisogna dunque “restare con i piedi per terra” anche di fronte ai piccoli segnali di raffreddamento della curva. “La nostra comunità scientifica- ha insistito il ministro- ci sta dicendo che se una persona è positiva deve stare in isolamento perché può contagiare anche se è senza sintomi, ed è giusto che al momento dell’uscita si possa fare una verifica attraverso un tampone”.

COVID. SILERI: DISTINZIONE TRA POSITIVI E MALATI, A BREVE POSSIBILE CAMBIO REGOLE

Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ospite a ‘Domenica In’, ha annunciato che “entro un paio di settimane” potrà essere fatta “una revisione” delle regole “con una distinzione tra coloro che sono positivi al Covid e i malati“. “La pandemia non è ancora finita- ha proseguito Sileri- ma il progressivo emergere della variante Omicron sulla Delta ne sta cambiando i connotati, rendendo opportuno un aggiustamento delle nostre strategie”. La comunicazione dei dati deve quindi “essere aggiornata” e “la nuova fase dell’epidemia deve portarci, entro breve, a rivedere le regole soprattutto per la gestione degli ospedali”.


COVID. ISS: VARIANTE OMICRON PREVALENTE ALL’81% IN ITALIA

È stimata intorno all’81% la prevalenza della variante Omicron in Italia, con una variabilità regionale tra il 33% e il 100%, mentre la variante Delta è al 19%. Sono questi i risultati definitivi, riferiti alla giornata del 3 gennaio, dell’indagine rapida commissionata dall’Istituto superiore di Sanità e dal ministero della Salute alla Fondazione Bruno Kessler. Per l’indagine sono stati sequenziati 2.632 campioni, scelti in maniera casuale in tute le regioni italiane e per fasce di età diverse. “Questi risultati- ha sottolineato l’Iss-mostrano una rapida diffusione della variante Omicron, in linea con quanto già descritto recentemente in altri Paesi europei”. Nell’indagine precedente, relativa ai casi del 20 dicembre 2021, la prevalenza di Omicron era stata stimata al 21%.

VACCINO. ISS: CON CICLO COMPLETO, ENTRO 90 GIORNI PROTEZIONE A 71%

“Sull’impatto della vaccinazione nel prevenire nuove infezioni, ricoveri e decessi, l’efficacia del vaccino (con riduzione del rischio rispetto ai non vaccinati) nel prevenire la diagnosi di infezione SARS-CoV-2 è pari a 71% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 57% tra i 91 e 120 giorni, e 34% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale”. Lo rende noto il report dell’Istituto superiore di Sanità. “Rimane elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa- prosegue il report- 95% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 93% nei vaccinati con ciclo completo da 91 a 120 giorni e 89% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni”. Nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster, conclude infine il report, l’efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa è “pari rispettivamente al 68,8% e al 98%“.

COVID. KLUGE (OMS EUROPA): ITALIA VICINO AL PICCO DI OMICRON

“L’Italia è molto vicina al raggiungimento del picco dell’ondata omicron entro due-tre settimane, poi comincerà a scendere”. Così il direttore Regionale dell’Oms per l’Europa, Hans Kluge, intervenendo la settimana scorsa alla trasmissione ‘Mezz’ora in più’ in onda su Rai3. Kluge ha quindi confermato che entro marzo il 50% degli europei avrà contratto Omicron: “Visto il numero dei no-vax- ha aggiunto- prevediamo che in qualsiasi momento, tra gennaio e maggio, 40 Paesi su 53 subiranno un elevato stress per numero di ricoveri e terapie intensive e contagi tra operatori sanitari”. Per questo è “cruciale rivalutare il protocollo dei tamponi e delle quarantene“, ha concluso.

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