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Un’altra defezione in Italia Viva, la deputata Rostan voterà fiducia a Conte

Michela Rostan la seconda deputata ad annunciare il voto in dissenso dal gruppo. Ma la partita si giocherà al Senato

Pubblicato:17-01-2021 16:34
Ultimo aggiornamento:17-01-2021 16:36
Autore:

matteo renzi giuseppe conte
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ROMA – Italia Viva perde un altro deputato. Dopo l’annuncio di Vito De Filippo di ieri, è Michela Rostan a fare un passo avanti e spiegare perchè voterà la fiducia al governo Conte. Si tratta di due deputati, non di due senatori, quindi una scelta non decisiva ai fini della fiducia di martedì in Senato. Un segnale, comunque, del malumore che attraversa in queste ore i gruppi di Italia Viva.

“Ho deciso di votare la fiducia al governo Conte- scrive Rostan- Lo faccio perche’ tra la critica al governo e la crisi di governo c’e’ una grande differenza, e la differenza si chiama politica, cioe’ ricerca delle soluzioni, tentativo di intesa. Era giusto – come fatto – incalzare il governo nei suoi punti deboli, nelle incertezze e negli errori compiuti nella gestione della pandemia, sia quella sanitaria sia quella sociale ed economica; era giusto chiedere un maggiore impegno, una maggiore collegialita’, un maggiore rispetto delle regole democratiche. Ma la crisi, no. Ritirare i ministri, quindi ritirare la fiducia al governo e aprire una crisi al buio, in un momento storico come questo, appare una scelta troppo severa e troppo precipitosa”.

“Non e’ un caso- prosegue Rostan- che i cittadini non abbiano capito e condiviso questa posizione. Ho ricevuto centinaia di messaggi di disappunto: non ci contestano la critica al governo, che, anzi, e’ anche in parte condivisa. Ci contestano la scelta della rottura, che peraltro come grammatica della politica non appartiene a chi vuole rappresentare un’area moderata. La rottura, in politica, e’ l’ultima spiaggia, non il punto di partenza di una trattativa. Gli italiani, in questo momento, stretti tra la paura del virus, tra la preoccupazione per se’ e per i propri cari, a volte attraversati dal dolore di una perdita, angosciati per le conseguenze economiche della pandemia, per il timore che la fine sia lontana, vogliono piu’ governo non meno governo, vogliono un governo piu’ efficiente e pronto, non un governo sfiduciato. A questo aggiungiamo la durezza della crisi economica, i posti di lavoro perduti, l’incognita del futuro per tante famiglie, visto che il dramma sociale sara’ molto piu’ lungo dell’emergenza sanitaria. La speranza dei cittadini e’ che alla guida sappiano prendere le decisioni giuste: sul contenimento del contagio, sui ristori economici, sulla campagna di vaccinazione, sulla costruzione del futuro. Se cade il governo, dentro una crisi dai contorni confusi, litigiosi, chi le fa le cose? Questa e’ la domanda che si stanno facendo tutti”.


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