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Brasile, nasce l’alleanza degli indigeni anti-Bolsonaro

Nel mato grosso incontro di nativi, 'O Globo' svela piano estrattivista

Pubblicato:17-01-2020 16:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:52
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ROMA – Una nuova alleanza per la difesa dei popoli indigeni e contro le politiche ambientali del governo di Jair Bolsonaro è stata lanciata questa settimana dal cuore dell’Amazzonia brasiliana. Nel villaggio di Piaracu (Mato grosso), sulle rive del fiume Xingu, è in corso l’incontro “dei popoli Mebengokrê e dei Leader Indigeni”: iniziata martedì, l’assemblea si conclude oggi. All’appuntamento, convocato dall’Istituto Raoni insieme a diverse ong, sono arrivati a centinaia i membri di diversi gruppi indigeni, alcuni dei quali un tempo rivali tra loro. L’incontro è stato voluto da Raoni Metuktire, noto capo del popolo Kayapo, dalla leader indigena Sonia Guajajara e da Angela Mendes, la figlia del sindacalista e ambientalista Chico, assassinato nel 1988. Alla fine dell’incontro, un documento ufficiale sarà inviato al parlamento e alla procura federale brasiliana.

Il testo, ha anticipato Raoni alla stampa, arriva in risposta agli attacchi di Bolsonaro, che lo ha recentemente accusato di non rappresentare gli indigeni del Paese. Questo mese il quotidiano ‘O Globo’ di Rio de Janeiro ha reso noti programmi del governo per far autorizzare dal congresso l’estrazione di gas e petrolio e la costruzione di dighe idroelettriche sulle terre indigene. A 89 anni, Raoni è candidato per il premio Nobel per la pace 2020, in qualità di promotore della difesa della foresta e nei valori culturali indigeni. La Fondazione nazionale dell’Indio (Funai), l’agenzia governativa per la protezione dei popoli nativi, ha fatto sapere attraverso una nota che l’incontro di Piaracu “non è allineato con la politica istituzionale”.


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