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A Palermo cadaveri nascosti e certificati falsi: un arresto

Ai domiciliari il gestore di un'agenzia funebre

Pubblicato:17-01-2020 12:52
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:52
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ROMA – Occultamento di cadavere e falsificazione di certificati di morte. Sono alcune delle accuse rivolte dalla polizia e dai vigili urbani di Palermo che hanno arrestato un 25enne, Paolo Rovetto, gestore di un’agenzia funebre. L’uomo, finito ai domiciliari per ordine del gip Piergiorgio Morosini e su richiesta dei pm Maria Rosaria Perricone e Claudia Ferrari che hanno portato avanti l’indagine con il coordinamento dell’aggiunto Sergio Demontis, avrebbe nascosto per alcuni mesi il cadavere di una donna svizzera che da anni viveva nel capoluogo siciliano e che era morta nel marzo del 2018. Rovetto, con la sua agenzia denominata ‘L’ultima cena’, avrebbe fornito alla famiglia un certificato di morte falso senza avviare l’iter per la cremazione richiesta dai congiunti della donna. Quando le richieste dei familiari, volte ad effettuare la cremazione ed ottenere i certificati di morte, si sono fatte pressanti e questi hanno paventato la possibilità di sporgere denuncia alla polizia il cadavere è stato fatto ricomparire nel settembre del 2018 nei vialetti del cimitero di Santa Maria dei Rotoli.

LE INDAGINI

Dopo la scoperta sono partite le indagini del commissariato Brancaccio, coordinate dalla Procura, che hanno condotto a Rovetto: avrebbe quindi creato falsi certificati attestanti il decesso della donna per consentire ai parenti, all’oscuro di tutto, di avviare le procedure amministrative e burocariche in Svizzera. Le telecamere installate al cimitero hanno immortalato Rovetto che con il furgone dell’agenzia abbandona il feretro.

Nel corso delle indagini, inoltre, si è profilato un collegamento con altra inchiesta svolta dalla polizia municipale e riguardante l’occultamento del cadavere di un’altra anziana donna, morta nell’aprile del 2018. L’uomo, secondo gli investigatori, avrebbe avuto in questo caso una “condotta improntata, oltre che alla violenza, anche alla crudeltà e al cinismo”: con la forza e la prepotenza avrebbe prelevato direttamente dalla camera mortuaria di un ospedale cittadino la salma di una paziente poco prima deceduta e, dopo tre giorni nel corso dei quali aveva occultato il cadavere in un luogo sconosciuto, l’avrebbe trasportata fin dentro il cimitero dei Rotoli senza essere in possesso delle autorizzazioni alla sepoltura e producendo documenti falsi per il trasporto e il seppellimento della salma. In quest’ultima fase sarebbero state compiute violenze e minacce nei confronti di un funzionario dei servizi cimiteriali del Comune di Palermo.


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