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Coldiretti: “+12% giovani lavorano in agricoltura, Italia leader Ue”

La vera novita' rispetto al passato sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna

Pubblicato:17-01-2020 09:03
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:51
Autore:

agricoltura
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ROMA – In Italia e’ in atto uno storico ritorno alla terra con oltre 56mila giovani under 35 alla guida di imprese agricole, un primato a livello comunitario con uno straordinario aumento del +12% negli ultimi cinque anni. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti su dati Infocamere al terzo trimestre 2019 in occasione della consegna degli Oscar Green, il premio all’innovazione per le imprese che creano sviluppo e lavoro con i giovani veri protagonisti italiani del Green Deal.

In Italia sono oltre 548mila le aziende condotte da under 35 in tutti i comparti produttivi, dal commercio alla manifattura, dall’abbigliamento ai servizi con il settore agricolo che – evidenzia la Coldiretti – vanta piu’ del 10% del giovani che fanno impresa e creano lavoro. Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro della terra dove sette imprese under 35 su dieci operano in attivita’ che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attivita’ ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

La rinnovata attrattivita’ della campagna per i giovani sottolinea Coldiretti – si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunita’ occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. Non e’ dunque un caso che oltre otto italiani su dieci (82%) sarebbero contenti se il proprio figlio lavorasse in agricoltura secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.


La capacita’ di innovazione e di crescita multifunzionale – continua la Coldiretti – porta le aziende agricole dei giovani ad avere una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato piu’ elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in piu’. 

E se tra i giovani imprenditori agricoli c’e’ chi ha scelto di raccogliere il testimone dai genitori, la vera novita’ rispetto al passato – continua la Coldiretti – sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalita’, i cosiddetti agricoltori di prima generazione e tra questi nuovi giovani imprenditori della terra, ben la meta’ e’ laureata, il 57 per cento ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74 per cento e’ orgoglioso del lavoro fatto e il 78 per cento e’ piu’ contento di prima.

Ed e’ rilevante tra i giovani imprenditori – sottolinea la Coldiretti – anche la presenza femminile che sfiora 1/3 del totale (32 per cento) secondo una analisi Coldiretti/Ixe’.
E’ in atto dunque un cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale il mestiere della terra non e’ piu’ considerato l’ultima spiaggia di chi non ha un’istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma e’ la nuova strada del futuro per le giovani generazioni istruite.

“Anche attraverso i giovani l’Italia ha conquistato un ruolo guida nel Green Deal a livello globale – conclude la leader dei giovani della Coldiretti Veronica Barbati – con l’agricoltura piu’ green d’Europa con 299 specialita’ Dop/Igp/Stg riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con 72mila operatori del biologico, 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale”.

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