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VIDEO | A Latina blitz contro il caporalato, 6 arresti: coinvolti ispettore del lavoro e sindacalista

[video width="1280" height="720" mp4="http://www.dire.it/wp-content/uploads/2019/01/latina.mp4" poster="http://www.dire.it/wp-content/uploads/2019/01/caporalato-latina.jpg"][/video]ROMA - La Polizia di Stato di Latina ha arrestato sei persone, tra le quali un sindacalista

Pubblicato:17-01-2019 11:33
Ultimo aggiornamento:17-01-2019 11:33
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ROMA – La Polizia di Stato di Latina ha arrestato sei persone, tra le quali un sindacalista di Latina e un ispettore del Lavoro, responsabili di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro, all’estorsione, all’autoriciclaggio, alla corruzione e ai reati tributari.

I poliziotti della Squadra Mobile di Latina e del Servizio centrale operativo hanno quindi disarticolato un sistema di protezione e collusione che rendeva possibile lo sfruttamento selvaggio della manodopera straniera.

Oltre ai destinatari della misura cautelare, vi sono ulteriori 50 indagati, tra i quali imprenditori agricoli, commercialisti, funzionari ed esponenti del mondo sindacale, che avrebbero dovuto vigilare sulla legalità nel mondo del lavoro e tutelare i lavoratori.


Gli arrestati, tra i quali ci sono due donne, reclutavano e sfruttavano stranieri centrafricani e romeni, tramite una società cooperativa con sede a Sezze (Latina), distribuendo illecitamente la loro manodopera a centinaia di azienda agricole committenti avendo monopolizzato il settore nelle provincie di Latina, Roma, Frosinone e Viterbo.

Gli stranieri venivano trasportati nei campi a bordo di pulmini sovraffollati, privi dei più elementari sistemi di sicurezza, ed erano costretti ad affrontare una giornata lavorativa di almeno 12 ore a fronte di una retribuzione inferiore alla metà rispetto a quella prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro del settore.

Tale sistema era retto anche grazie alla copertura di esponenti sindacali e dell’Ispettorato del Lavoro infedeli. Gli stranieri erano costretti a sottostare a regole disumane, a cui non venivano garantiti i loro i più elementari diritti previsti dall’ordinamento giuridico e venivano costretti ad iscriversi al sindacato dietro la minaccia del licenziamento, in modo che quest’ultimo percepisse non solo le quote di iscrizione ma anche ulteriori introiti economici connessi alla trattazione delle pratiche finalizzate ad ottenere le indennità di disoccupazione.

L’indagine ha avuto inizio alla fine del 2017, a seguito dei interventi disposti dal Servizio centrale operativo nell’ambito dell’operazione ad alto impatto denominata ‘Freedom’, finalizzata al contrasto del preoccupante fenomeno del caporalato e dello sfruttamento del lavoro. Tali controlli hanno permesso di rilevare la presenza in alcune zone della città, nelle primissime ore della mattinata, di folti gruppi di stranieri in attesa di pulmini per essere trasportati nei campi. I poliziotti hanno potuto accertare che i braccianti provenivano anche dai centri di accoglienza straordinaria ed erano in attesa del riconoscimento della protezione internazionale.

Le indagini di natura patrimoniale hanno portato al sequestro di cinque abitazioni, tre depositi, tre appezzamenti di terreno, nove autovetture, 36 tra furgoni e camion, una società cooperativa, quattro quote societarie e numerosi rapporti bancari, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.

SALVINI: SFRUTTAMENTO DA IMMIGRAZIONE SENZA REGOLE

“Complimenti alla Polizia per gli arresti di Latina. Sono orgoglioso delle nostre Forze dell’Ordine. Una immigrazione senza regole porta a sfruttamento. Conto che questa brillante operazione sia la prima di una lunga serie, così da stroncare un business che prospera grazie all’immigrazione clandestina e che arricchisce chi la sfrutta”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

CISL: BENE ARRESTI, PIENA FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA

“Siamo sconcertati dalla notizia del coinvolgimento di un nostro sindacalista tra gli arresti avvenuti oggi a Latina per caporalato. Attendiamo riscontri e chiediamo si faccia luce al più presto prima di giudicare il caso e le persone coinvolte, ma la Federazione ha già attivato tutte le misure statutarie a propria tutela, a cominciare dalla sospensione da ogni carica del sindacalista coinvolto, pur continuando ad auspicarne la sua totale estraneità ai fatti. Da parte nostra nessuna esitazione e piena fiducia al lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura. Siamo pronti a valutare ogni azione penale e civile per tutelare con la massima severità la Fai Cisl e il nostro operato”. Lo scrive sulla pagina Facebook della Fai Cisl il segretario generale Onofrio Rota.

MARTINA: GRAZIE FORZE DELL’ORDINE. APPLICATA NOSTRA LEGGE

“Grazie alle forze dell’ordine e alla magistratura che applicando la nostra Legge contro il caporalato in agricoltura hanno sgominato a Latina questa rete criminale”. Così su Twitter il candidato alla segreteria del Partito democratico Maurizio Martina.

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