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Il ricovero di Mihajlovic, la privacy e le visite degli amici

La ricaduta a marzo, l'esonero a settembre e lultima apparizione in pubblico all'inizio di dicembre: ecco le ultime fasi della malattia di Sinisa Mihajlovic

Pubblicato:16-12-2022 20:28
Ultimo aggiornamento:16-12-2022 20:32

Sinisa_Mihajlovic
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ROMA – A inizio mese la sua ultima apparizione in pubblico, per fare una sorpresa a Zdenek Zeman. Si parlava di calcio, il tecnico boemo presentava la sua biografia in una libreria di Roma e lui spuntò sorridente alle sue spalle per poi abbracciarlo. Sinisa Mihajlovic sapeva che la vita gli stava sfuggendo. Nel marzo scorso c’era stata la ricaduta, quando annunciò di doversi di nuovo fermare perché i “campanelli d’allarme” della leucemia si stavando facendo sentire. A settembre l’esonero nelle prime fasi di campionato mentre era sulla panchina del Bologna. Da lì un periodo dentro-fuori dalla clinica di Roma, la Paideia International, scelta per le cure quando i segnali ricevuti dal suo corpo iniziavano a farsi eloquenti.

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Con la moglie Arianna sempre al suo fianco, aveva deciso di trascorrere più tempo possibile a casa. Ma negli ultimi giorni ormai le visite in clinica si erano intensificate, fino al ricovero definitivo. Sono iniziate dunque le visite di parenti e amici, degli ex compagni sul campo, dei dirigenti delle varie squadre in cui aveva giocato e di cui è stato allenatore.


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L’imperativo uno solo, categorico: mantenere la discrezione più totale, perché il desiderio era quello di racchiudere nella completa privacy i momenti difficili della famiglia. Famiglia che nelle ultime ore si è completamente riunita con l’arrivo a Roma della mamma e del fratello Drazen.

Restano da capire con certezza, infine, quali saranno le volontà della famiglia Mihajlovic per le prossime ore. Appare verosimile che per i funerali si dovrà aspettare l’inizio della prossima settimana, con la camera ardente che potrebbe essere allestita all’interno della stessa Paideia.

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