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Sciopero generale contro il Governo, l’Economist vede Draghi al Quirinale

L'editoriale del direttore Nicola Perrone

Pubblicato:16-12-2021 19:01
Ultimo aggiornamento:16-12-2021 19:01

mario draghi
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ROMA – “Piazze piene, urne vuote“. È lo slogan urlato dai leader sindacali della Cgil e della Uil che hanno organizzato lo sciopero generale contro il Governo che, secondo loro, con la manovra economica non aiuta i più deboli. “La gente chiede cambiamento e non si sente rappresentata”, ha detto Maurizio Landini dal palco di piazza del Popolo a Roma. “Questo è solo l’inizio della battaglia, noi non ci accontentiamo“, ha detto a sua volta Pierpaolo Bombardieri. L’adesione dei metalmeccanici alla mobilitazione è stata dell’80%. Per Matteo Salvini, leader della Lega, lo sciopero “è senza senso” e anche Forza Italia e Calenda parlano di effetto boomerang per i sindacati. Cauti Pd e Movimento 5 stelle, che invitato il governo a sedersi al tavolo per continuare a dialogare con le parti sociali. Difficilmente la legge di bilancio cambierà come chiedono Cgil e Uil, per il  Tesoro, infatti, la riforma dell’Irpef unita alla decontribuzione e all’assegno unico premia proprio i redditi medio bassi.

Per quanto riguarda la partita del Quirinale, oggi va registrata la presa di posizione del prestigioso settimanale l’Economist, che ha scelto l’Italia come Paese dell’anno per il 2021. In passato aveva spesso criticato i leader italiani in particolare Silvio Berlusconi, mentre stavolta elogia Mario Draghi: grazie a lui l’Italia ha trovato “un capo di governo competente e rispettato a livello internazionale e “per una volta, un’ampia maggioranza di politici ha messo da parte le proprie divergenze per sostenere un programma di riforme profonde” per utilizzare i fondi dell’Unione Europea per la ripresa dalla pandemia.

Il settimanale ha sottolineato anche come il tasso di vaccinazione contro il coronavirus in Italia sia tra i più alti d’Europa, con l’economia italiana che si sta riprendendo più rapidamente rispetto a Francia e Germania. Con una preoccupazione che, a livello parlamentare, è stata letta però anche come una candidatura: “… C’è il rischio che questa improvvisa ondata di buon Governo” con Draghi “possa essere invertita. Draghi vuole diventare presidente” della Repubblica, “un incarico più di rappresentanza, e potrebbe succedergli un primo ministro meno competente” si legge nell’articolo.
   


Per quanto riguarda la politica italiana, oggi Salvini ha rilanciato la sua proposta di mettere allo stesso tavolo tutti i leader dei partiti. Letta dice che non ci può essere un leader di partito al Colle… Berlusconi resta comunque un candidato? “Ci mancherebbe. Ho invitato i miei colleghi segretari a vederci
possibilmente prima della fine dell’anno, per parlarne a un tavolo e non sui giornali.
Ho avuto l’ok da parte di tutti e dopo la manovra ripeterò l’invito a Roma perché non voglio pensare a un gennaio di confusione e 30 votazione”, ha risposto il leader del Carroccio.

La sua alleata Giorgia Meloni però lo punge, abituata alle sparate ha commentato così: “L’idea di Salvini sul tavolo con i segretari è buona se riesce a concretizzarsi“. E Berlusconi? La sua possibile candidatura fa discutere: “Berlusconi ancora non si è candidato, ma come noi non mettiamo veti non li accettiamo nemmeno”, ha detto il coordinatore FI, Antonio Tajani.

Ma Giuseppe Conte, presidente del M5S, lo esclude per ragioni morali: “Berlusconi non è il candidato M5S e non avrà i voti del M5S. Per eleggere il presidente della Repubblica di tutti gli italiani, vista la situazione che stiamo vivendo, sarebbe bene che le forze politiche cerchino la più ampia condivisione. Per evitare che il presidente della Repubblica nasca fuori, dobbiamo mirare ad una figura di alto profilo morale” ha sottolineato. Intanto il Presidente Mattarella oggi è stato ricevuto in Vaticano dal Papa: una visita di congedo, quella del Capo dello Stato giunto al termine del settennato. Un altro segnale che Mattarella manda alla politica, per ribadire la sua indisponibilità a una rielezione al Quirinale. Anche se va registrato un piccolo giallo: nel comunicato del Vaticano le parole ‘visita di congedo’ non ci sono.

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