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Da Bellini a Giacomantonio, la Biblioteca nazionale di Cosenza custode della musica

Nata nel 1978 e autonoma dal 1991, raccoglie oltre 230.000 volumi

Pubblicato:16-12-2021 12:26
Ultimo aggiornamento:20-01-2022 14:03
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BIBLIOTECA_COSENZA
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COSENZA – Più di cento documenti originali, inerenti il rientro in Patria delle spoglie del grande compositore italiano Vincenzo Bellini, arricchiscono la collezione musicale custodita dalla Biblioteca nazionale di Cosenza, una giovane istituzione culturale che si caratterizza da ulteriori cimeli legati alla musica classica di altri artisti, tra cui musicisti e direttori d’orchestra. Tra questi spicca anche un antico violino del Settecento di scuola veneziana, donato dalla famiglia Giacomantonio, restaurato ed esposto nella sala conferenze della Biblioteca, insieme ad altri manoscritti e documenti musicali del compositore Bellini.

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LA STORIA DELLA BIBLIOTECA NAZIONALE DI COSENZA

L’istituzione della Biblioteca nazionale a Cosenza parte nel 1978 su iniziativa del ministro dei Beni culturali Dario Antonozzi, che ne ufficializza l’avvio come sezione staccata della Biblioteca nazionale di Napoli. Dal 1985 inizia la sua attività nel palazzo del Seminario Arcivescovile nel centro storico, acquisito e restaurato dal ministero per i Beni culturali. Tra le sue fondamenta è presente inoltre una area archeologica risalente al IV secolo a.C. Il primo direttore è stato Mauro Giancaspro, poi nel 1995 è subentrata Eliva Graziani, nel 2016 Rita Fiordalisi, per arrivare all’attuale direttore, Massimo De Buono, in carica da agosto del 2020.


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“La Biblioteca nazionale nasce a Cosenza, dove erano già presenti la Biblioteca Civica, istituita nel 1500, parte dell’Accademia cosentina e la Biblioteca dell’Università della Calabria. Il pensiero che ebbe la direzione dell’epoca fu quello di evitare di creare un possibile doppione, per questo decise di caratterizzarsi con l’acquisizione dei fondi musicali, grazie alla presenza di una buona tradizione musicale nel territorio”, ha spiegato il direttore De Buono, ricordando come “la diversificazione è proseguita non solo con i testi musicali, ma anche con i nuovi testi giuridici e nuove acquisizioni che ci hanno consentito di diventare riferimento per il Polo bibliotecario regionale, che raggruppa oltre 70 biblioteche collegate“.

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Da dicembre del 1991 viene data l’autonomia da Napoli e inserita ufficialmente tra le biblioteche pubbliche statali, unica nel suo genere in Calabria, e divenuta tutt’oggi un polo culturale di richiamo per l’intera regione, specializzata anche per funzioni di biblioteca universitaria.

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“Nata da zero”, come ci ha raccontato il direttore De Buono, in pochi anni la Biblioteca, grazie anche a numerose donazioni, è riuscita ad arrivare a oltre 230mila volumi. Sono infatti presenti numerosi fondi costituiti da ricche e preziose raccolte librarie, appartenute in origine a famiglie cosentine di antico lignaggio, a personalità nazionali: artisti, musicisti, letterati, mecenati, che la Biblioteca ha acquisito attraverso acquisti o donazioni.

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In molti casi, oltre ai fondi, sono presenti anche documenti di tipo archivistico di rilevante interesse che permettono di ricostruire alcune vicende storiche a livello nazionale e locale. Di notevole pregio sono i fondi provenienti dalle famiglie locali, tra questi quello Maria Greco con circa 10mila documenti, il fondo Schettini che ne conta circa 6.500, il fondo De Novellis con 4.000 documenti, il fondo Stanislao Giacomantonio con 2.700 manoscritti musicali, cimeli e un violino del Settecento.

Tra le personalità nazionali a Cosenza sono consultabili i documenti del fondo Pietro Argento (direttore d’orchestra), del compositore Vincenzo Bellini, il fondo Mazzuca (compositore), il fondo Giuliano, mecenate catanese del XIX secolo, e il fondo Bedarida (accademico francese).

Ma non solo, perché la Biblioteca nazionale di Cosenza è attivissima anche dal punto di vista delle attività culturali. Molte infatti le mostre d’arte che vengono organizzate nei suoi spazi. “Dagli anni Novanta la Biblioteca nazionale- ha detto infine il direttore- oltre alla sua funzione di conservazione e catalogazione dei beni, diventa ulteriore punto di attrazione e affiancamento ad altre realtà culturali aprendosi al territorio, ospitando mostre di artisti che hanno poi lasciato traccia di sé in tutti i nostri ambienti”.

Realizzato con l’agenzia di stampa DIRE, il progetto ‘Biblioteche d’Italia’ è un viaggio alla scoperta dei 46 Istituti statali italiani, scrigni di bellezza e custodi di un patrimonio documentario che ammonta a circa 40 milioni di esemplari: https://cultura.gov.it/bibliotecheditalia.

Il documentario sulla Biblioteca Nazionale di Cosenza è disponibile sul nuovo profilo Instagram @bibliotecheditalia: https://www.instagram.com/p/CXiep8QtqTh/. Il prossimo appuntamento con una nuova Biblioteca da scoprire è giovedì 23 dicembre.

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