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Tutti vogliono inscatolare le ‘sardine’, ma nel M5S e Pd cresce la preoccupazione

L'editoriale di Nico Perrone, direttore dell'Agenzia di stampa Dire, per DireOggi | Edizione del 16 dicembre 2019

Pubblicato:16-12-2019 15:58
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:45

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ROMA – Dopo il successo di sabato scorso a Roma, con Piazza San Giovanni strapiena di ‘sardine’, il mondo politico fa a gara per metterle in gabbia. Quando si trasformeranno in partito? Quanto pesano in termini elettorali? Con chi stanno? E così via.

Il fenomeno, è vero, presenta aspetti singolari. Forse è la prima volta che un movimento popolare di protesta si indirizza contro l’opposizione. Perché è soprattutto Matteo Salvini, leader della Lega, qualche mese fa al Governo ma adesso all’opposizione, il bersaglio principale.

Per il momento chi le sta organizzando non si sofferma sugli aspetti organizzativi, o di come strutturarsi sul territorio. Sono state lanciate altre iniziative di mobilitazione ma comunque è chiaro che prima o poi dovranno dare anche identità politica alla loro iniziativa con tutti i rischi connessi. Perché quando dalla mera protesta si passa a discutere di come e chi deve rappresentare nelle città il movimento allora saranno dolori, con distinguo e contrapposizioni.


Dal M5S il Capo politico ha cercato di agganciarli dicendo che «sarebbe bello lavorare insieme su alcuni temi comuni…», mentre il segretario del Pd ha sottolineato la positività della loro protesta. Ma nei due partiti sotto traccia corre anche la preoccupazione. Perché dati alla mano (alcuni le danno al 4,5% di consensi, altri fino all’11%) i sondaggisti hanno spiegato che una eventuale partecipazione delle ‘sardine’ a competizioni politiche toglierebbe voti soprattutto a Pd e M5S, niente al centrodestra.

Per quanto riguarda il Governo, stasera al Senato si voterà la fiducia sulla manovra diventata un maxi emendamento. In questo modo, salvo imprevisti, già dalle prossime ore arriverà alla Camera che, anche qui con un voto di fiducia, la dovrebbe approvare prima del 31 dicembre. C’è tensione tra le forze politiche e stasera il premier Giuseppe Conte riunirà ancora la sua maggioranza. Al vertice si cercherà di trovare la quadra sulle prossime iniziative politiche che dovranno cementare l’alleanza e rilanciare l’immagine del Governo oggi molto bassa nei consensi.

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