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Perde la testa per un rigore negato e picchia l’arbitro: si dimette millennial della direzione Pd

Gianluca Vichi, il millennial del Pd reo di aver aggredito l'arbitro di una partita di calcio juniores, si e' dimesso dalla direzione

Pubblicato:16-12-2017 16:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:59

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ROMA – Gianluca Vichi, il millennial del Pd reo di aver aggredito l’arbitro di una partita di calcio juniores, si e’ dimesso dalla direzione con una lettera al segretario Matteo Renzi.

Ho sempre messo davanti il bene del partito rispetto al destino personale, decido di compiere un gesto di responsabilità dimettendomi da componente della Direzione Nazionale con la promessa che il mio impegno nel Pd e nei Giovani Democratici prosegue con generosità e altruismo”, scrive Vichi a Renzi, per il tramite del portavoce Marco Agnoletti.


Vichi spiega alla Dire che dal quartier generale del Nazareno e’ arrivata una prima risposta: “Mi hanno detto che ho sbagliato, ma che le dimissioni sono un gesto che mi rende onore. Io pero’ non credo che tornero’ in direzione, anche se le dimissioni venissero respinte”.

Gianluca Vichi e’ amareggiato: “Sono giorni un po’ difficili. Mi sono reso conto di aver sbagliato e aver commesso un gesto grave ma non mi aspettavo questo accanimento. E’ stato creato un caso politico”, dice il 21 enne che da dirigente sportivo, dopo un rigore negato alla sua squadra, ha piazzato una ginocchiata nelle costole all’arbitro.

“A mente fredda e’ una cosa che non si giustifica. Mi vergogno. C’era una rissa, l’arbitro era accerchiato dai giocatori e io ho commesso quel gesto. Poi mi sono spiegato con lui. Gli ho chiesto scusa. E’ stato un raptus”, spiega Vichi.

Dal campo di gioco alla politica, il passo e’ stato breve. “Me ne sono accorto. Io ho sempre concepito la politica come servizio. Quando si ricoprono certi incarichi si hanno responsabilita’ fuori dalla politica. E io non voglio mettere in difficolta’ il partito e Renzi”. In questi giorni si parla di altre dimissioni.

Maria Elena Boschi dovrebbe fare un passo indietro? “Se devo essere sincero, alla fine io rispondo per le mie azioni personali. Lei ha la sua esperienza, ha fatto anche il minsitro. Non conosco la vicenda banche sarebbe sbagliato che parlassi a vanvera“.

di Alfonso Raimo

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