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Report del Consiglio grande e generale del 15 dicembre – Seduta pomeridiana

Prosegue l'esame del Bilancio di previsione dello Stato e degli Enti pubblici per l'esercizio finanziario 2016. Respinti quasi tutti gli emendamenti; ne viene accolto uno presentato dalla maggioranza e relativo alla trasparenza, in base al quale i gettoni percepiti dai consiglieri, entro il 31 luglio, vengono resi pubblici

Pubblicato:16-12-2015 10:30
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:43

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SAN MARINO – I lavori ripartono dall’esame dell’articolo 6 del Bilancio di previsione dello Stato e degli Enti pubblici per l’esercizio finanziario 2016. Nel corso della seduta, quasi tutti gli emendamenti presentati dall’opposizione sono respinti, l’unico accolto a maggioranza, a seguito di una modifica concordata con il governo, è l’emendamento aggiuntivo 11 ter “Trasparenza degli organi istituzionali” presentato da Upr. L’emendamento accolto riguarda i gettoni percepiti dai consiglieri e prevede che “entro il 31 luglio di ogni anno gli emolumenti percepiti annualmente dai membri del Consiglio grande e generale e dai componenti degli organismi di nomina consiliare sono resi pubblici” in apposita sezione del sito istituzionale dell’organismo.
I lavori si interrompono all’articolo 13 bis, l’esame dei 53 articoli del progetto di legge riprenderà in seduta notturna.

Di seguito un estratto degli interventi odierni.

Comma 7. Provvedimenti in esecuzione della legge 18 Febbraio 1998 n. 30 “Norme Generali sull’Ordinamento contabile dello Stato”: a) Rendiconto generale dello Stato e degli Enti pubblici per l’esercizio finanziario 2014 (II lettura); b) Progetto di legge “Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2016 e Bilanci Pluriennali 2016/2018 (II lettura)”.


Emendamento Upr, Art. 8. bis “Distribuzione di lotterie gestite da soggetti esteri”/ respinto

Marco Podeschi, Upr: “E’ un emendamento tecnico con cui chiediamo che la distribuzione di tagliandi, cedole e lotterie avvenga attraverso la pubblica amministrazione”. Elena Tonnini, Rete: “E’ un buon emendamento a cui dare supporto in modo da lasciare questo tipo di settore in mano alla Pa”. Gian Matteo Zeppa, Rete: “Questo emendamento metterebbe nero su bianco una sorta di regolamentazione che al momento non c’è. Bisogna regolamentare per quanto possibile anche i giochi di lotterie istantanee”.

Federico Pedini Amati, Indipendente: “Di questo tipo di lotteria allo Stato non rimane un euro. La distribuzione di questo tipo di lotteria potrebbe essere affidata a un Monopolio di Stato così da trattenere qualche risorsa in mano pubblica”. Rossano Fabbri, Ps: “Occorre mettere mano a questo settore perché su quanto avviene sui giochi lo Stato non trattiene nulla. Dobbiamo metterci mano perché ci lasciamo scappare fonti di introiti”. Mario Venturini, Ap: “Io volevo informare i consiglieri, che hanno ragione in linea di principio, ma la questione è più complessa in base agli accordi attuali”.

Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze: “Per quanto riguarda l’accordo con Sisal, so che l’Ente Giochi sta cercando di intavolare un discorso sia con Sisal che con altri concessionari. Noi dovremmo andare al Monopolio di Stato e chiedere se ci danno la concessione per la distribuzione di questo prodotto nel nostro territorio. Ma noi siamo un territorio piccolo. E non è facile ottenere una concessione per distribuire qualche migliaia di lotterie istantanee. Chiedo che l’emendamento venga respinto”.
Art. 9 “Trasferimenti Poste San Marino”, Upr presenta emendamento abrogativo/ respinto.
Marco Podeschi, Upr: “Prima viene fatta la spa, perché per voi funziona meglio, poi gli date agevolazioni. Se fate la spa, allora sia Spa, non diamo al direttore la gestione dei residui, non consideriamola Pa. E’ inutile che fate le leggi per tutti, poi nel bilancio per qualcuno ci sono scorciatoie. Chiediamo di abrogare questi articoli”.
Rossano Fabbri, Ps: “L’anno scorso l’entità dei rimborsi era minore, come mai quest’anno ci sono 25 mila euro in più? Quali sono le motivazioni per cui c’è un aumento dei rimborsi delle tariffe agevolate? Fino a quando un ente privatistico dovrà incidere con la gestione dei residui nel bilancio dello Stato?”.
Andrea Zafferani, C10: “Di fatto qui le agevolazioni restano a carico dello Stato, differentemente da quanto previsto dal decreto discusso in passato. Sul comma 7 vorrei qualche spiegazione, non riesco a capire cosa si intenda per supporto e coordinamento, mi sembra abbia poco senso, idem per gestione residui nel comma 8, per queste ragioni siamo d’accordo con emendamento Upr”.
Elena Tonnini, Rete: “La busta paga delle Poste continua a farla la pubblica amministrazione. E’ vero che all’interno vi sono dipendenti di fatto pubblici, però è particolare come di fatto questa spa non possa essere del tutto autonoma poiché con le buste paga dei dipendenti statali va a pesare sulle casse dello Stato. Dal bilancio preventivo viene detto come il trend del settore sia in forte calo, del 35%, e come questo abbia portato in Italia alla modifica al rialzo delle tariffe. Mi chiedo se questo aspetto, indicato nel bilancio, prevede conseguenze sulle tariffe anche a San Marino”.
Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze: “Per legge viene imposto alle Poste di effettuare le agevolazioni, ecco perché il contributo, se no non farebbero queste agevolazioni, la loro entità non è aumentata, consigliere Fabbri, è la stessa cifra. I commi su cui si chiede l’abrogazione sono disposizioni in continuità”.

Emendamento art. 10 bis del Partito socialista “Linee di indirizzo per il riequilibrio strutturale del bilancio dello Stato”/ Respinto
Simone Celli, Ps: “Chiediamo siano fissati i tetti massimi della spesa corrente per l’85% nel 2017, per l’80% nel 2018. E’ un emendamento di carattere politico che riprende gli interventi del dibattito dei consiglieri del Ps. Abbiamo infatti rilevato a più riprese le differenze tra spesa corrente e spesa in conto capitale, le percentuali oggi sono al 90% per le spese correnti e del 10% per le spese in conto capitali. Sono percentuali sbilanciate nell’ottica della gestione corretta delle nostre risorse, il rapporto dovrebbe essere tra il 70% della spesa corrente e 30% delle spese in conto capitale. Serve un piano quinquennale per questi risultati e credo che da qualche parte bisogna cominciare. Serve un impegno politico del Consiglio che vada oltre gli attuali schieramenti, è un impegno non solo del governo di Bene comune ma anche dei prossimi governi. Questo emendamento rappresenta un impegno politico vincolante per maggioranza e opposizione, per il futuro. Non interveniamo nell’esercizio finanziario 2016 perché legato agli stanziamenti, cosa che tecnicamente non è possibile effettuare”.
Marco Podeschi, Upr: “Sosteniamo la proposta del Ps, serve una visione organica sul bilancio pubblico”.
Federico Pedini Amati, Indipendente: “Intervengo per dire che sostengo anche io questo emendamento che riprende quanto il Ps chiede da tempo per rilanciare i settori economici del Paese. Sono due orizzonti temporali e percentuali fattibili”
Andrea Zafferani, C10: “Anche noi intendiamo sostenere l’emendamento del Ps che contiene il principio fondamentale di mantenere la spesa corrente entro limiti fisiologici non totalizzanti come oggi”.
Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato: “Bisogna fare dei chiarimenti. Provocatoriamente potrei anche accettare un discorso del genere. Voi sapete che nelle spese correnti c’è il rimborso dell’esportazione della monofase, se dalle spese correnti eliminiamo questa posta contabile, le spese correnti si riducono dal 92 al 50%. Il 92% è al lordo di quella somma contabile. Quindi a me andrebbe bene l’85%. Bisogna che ci rendiamo conto di quello che diciamo e scriviamo. Significa che si dà il 5% in meno di rimborsi e di stipendi. Il discorso non è così semplice. Chiedo l’emendamento venga respinto”.
Simone Celli, Ps: “Sappiamo che non è così semplice abbattere la spesa corrente. Il Ps sostiene una linea politica che il suo governo e il successivo dovrebbero intraprendere perché la spesa corrente in termini percentuali non riesce a scendere. Capiamo che servono interventi strutturali, però al netto di quello che lei ha sostenuto sulle pratiche di rimborso monofase noi riteniamo che ci siano settori in cui intervenire, come scritto nelle raccomandazioni dello spending team”.

Emendamento Upr aggiuntivo articolo 11 bis “Trasparenza della spesa pubblica”/respinto
Nicola Selva, Upr: “Oggi che il segretario agli Interni ha annunciato che la Pa deve diventare una casa di vetro, ci piacerebbe vedere pubblicate tempestivamente le delibere del congresso di Stato, questo è l’oggetto del primo emendamento fatto sul tema della trasparenza, la pubblicazione sul sito apposito entro 5 giorni. Al di là degli slogan spero questo emendamento sia accolto”.
Simone Celli, Ps: “Esprimo pieno sostegno all’emendamento Upr che va nella giusta direzione”.
Luca Santolini, C10: “Pieno accordo sull’emendamento Upr. In un progetto di legge avevamo presentato un progetto similare, limitato alle delibere relative al bilancio, siamo in linea con il suo principio”.
Ivan Foschi, Su: “Questo emendamento che non cambierà le sorti della Repubblica, ma va nella direzione di una maggior trasparenza e quindi fiducia nel rapporto tra cittadini e amministrazione”.
Elena Tonnini, C10: “E’ difficile non votare favorevolmente, è un tema di rilevanza per permettere l’accesso ai cittadini su sito che già esiste. Non si chiede nulla di grandioso, ma di rendere pubbliche le delibere di spesa in 5 giorni da parte del congresso di Stato”.
Marco Podeschi, Upr: “In una casa di vetro così trasparente così come ci è stata presentata, vi chiediamo questo ultimo passaggio che è una cosa normale in altri Paesi. Questo ci toglierebbe dubbi sulle scelte, se il problema sono i 5 giorni, mettiamone 10, non è un problema, è un segnale che diamo al Paese”.
Gian Matteo Zeppa, Rete: “La maggioranza evita di prendere posizione sugli emendamenti, c’è solo il segretario che dice quello che pensa. L’emendamento si limita alle delibere di spesa, ma perché porsi dei limiti?”.
Mimma Zavoli, C10: “L’accoglimento di questo buon emendamento sarebbe un segnale importante. L’elemento di fondo è la trasparenza, dovrebbe essere un accoglimento naturale. Mentre in questo contesto resta solo una bella parola”.
Federico Pedini Amati, Indipendente: “E’ da accogliere l’emendamento Upr che altro non chiede che quello che lei segretario ha detto in conferenza stampa l’altro giorno, ovvero rendere pubbliche tutte le delibere di spesa, rendere una PA aperta in modo concreto”.
Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Non credo ci sia assolutamente bisogno di accogliere questo emendamento perché le delibere sono pubbliche non oggi ma da tempo. Non c’è niente da nascondere e da non essere trasparente. L’emendamento proposto oggi non è altro che quello che da qualche anno viene fatto”.
Nicola Selva, Upr: “Se lei Segretario va a vedere sul sito delle delibere, vi sono delle delibere approvate ma non presenti. Non faremo polemica, ma se non accettate di andare verso questo tipo di proposta significa che avete qualcosa da nascondere”.

Upr presenta l’emendamento aggiuntivo 11 ter “Trasparenza degli organi istituzionali. /L’emendamento, modificato in accordo con il Governo, è stato approvato a maggioranza.
Nicola Selva, Upr: “Entro il 1 marzo 2016 gli emolumenti percepiti dai membri del Consiglio Grande e Generale e dai componenti degli organi/organismi di nomina consiliare, sono resi pubblici in una apposita sezione del sito www.consigliograndeegenerale.sm. L’elenco dovrà riportare nome, cognome, funzione, importo, tipologia di funzione, dettaglio delle somme percepite”.
Marco Podeschi, Upr:“E’ un atto normalissimo per offrire maggiore trasparenza. In modo organico e trasparente la politica e le istituzioni dicono ai cittadini quanto costano”.
Alessandro Mancini, Ps: “Sosteniamo questo emendamento. Molte volte compensi dei consiglieri e dei Segretari di Stato vengono trattati in maniera non corretta. Mettere tutto sul sito renderebbe situazione più trasparente”.
Andrea Zafferani, C10: “L’aspetto della trasparenza per noi è fondamentale. Rendere noti questi dati su una pagina web del nostro sito istituzionale ci permetterebbe di fare chiarezza e agli organi di informazione di essere più precisi nel riportare le notizie. Non c’è problema a rendere noti a questi dati”.
Tony Margiotta, Su: “E’ un emendamento che sosteniamo. Eviterebbe di generare confusione. Anche sui giornali”.
Denise Bronzetti, Indipendente: “Nessun problema a rendere pubblico tutti gli emolumenti purché ci sia una comunicazione istituzionale che spieghi a cosa si riferisce l’emolumento e quali sono le ripartizioni all’interno del Consiglio”.
Elena Tonnini, Rete: “Ancora più opportuno proporre una completa trasparenza degli emolumenti. Dovrebbe essere banale. Mi auguro che venga approvato”.
Mario Lazzaro Venturini, Ap: “Mi aspettavo un dibattito più partecipato. Vorrei sollecitare i colleghi di maggioranza a votare questo emendamento. Perlomeno così riusciamo a ridurre di un’ora o due il prossimo anno il dibattito sul Bilancio del Consiglio grande e generale. Mi sembra che a volte la trasparenza sia intesa in modo demagogico”. Filippo Tamagnini, Pdcs: “E’ tutt’altro che semplice dare attuazione a questo emendamento. Il dettaglio delle somme percepite si modifica di mese in mese. Non è facile tenerlo aggiornato. I datori di lavoro sono enti e soggetti diversi. E stiamo parlando solo dei consiglieri”.
Federico Pedini Amati, Indipendente: “Se non abbiamo niente da nascondere non capisco perché questi dati non devono essere pubblici”. Paolo Crescentini, Ps: “Non chiederemo la votazione segreta. Siamo favorevoli all’emendamento. Io capisco che può essere difficoltoso mese per mese tenere contabilità aggiornata. Ma comunque sia ogni volta gli emolumenti debbono passare per la contabilità dello Stato per emettere i cedolini. Non vedo questa difficoltà nel fornire mese per mese la comunicazione rispetto a quanto viene percepito”. Massimo Cenci, Ns: “Rimango con la domanda all’Upr: come vengono conteggiati i singoli compensi?”.
Gian Carlo Venturini, segretario di Stato: “Le problematiche a mio avviso sono ben altre. Ritengo anche che le problematiche sollevate da Tamagnini non debbano essere sottovalutate. Però alla luce del dibattito che si aperto propongo di pubblicare i compensi una volta all’anno. Pubblichiamo una sorta di dichiarazione dei redditi dei consiglieri”.
Nicola Selva, Upr: “Accettiamo la proposta. Il testo del nuovo emendamento diventa il seguente: ‘Entro il 31 luglio di ogni anno gli emolumenti percepiti annualmente dai membri del Cgg e dai componenti degli organismi di nomina consiliare sono resi pubblici in apposita sezione del sito del Consiglio Grande e Generale’”. L’emendamento, modificato in accordo con il Governo, è stato approvato a maggioranza.

All’articolo 11 Upr presenta un emendamento aggiuntivo dell’articolo 11 quater “Trasparenza nella gestione del bilancio”/respinto
Marco Podeschi, Upr: “Al fine di rendere edotto il Consiglio Grande e Generale sullo stato della liquidità del bilancio dello Stato, il Congresso di Stato provvederà trimestralmente a informare i componenti della Commissione Consiliare Permanente Finanze, Bilancio e Programmazione; Artigianato, Industria, Commercio; Turismo, Servizi, Trasporti e Telecomunicazioni, Lavoro e Cooperazione con nota scritta. Ogni semestre il Presidente della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica terrà un’audizione con la Commissione Permanente di cui il comma 1. Ogni atto compiuto dal Governo che vada a modificare, integrare la presente legge deve essere comunicato alla Commissione Permanente di cui il comma 1”.
Simone Celli, Ps: “Sosteniamo l’emendamento presentato dal gruppo Unione per la Repubblica”. Andrea Zafferani, C10: “Ci devono essere a nostro avviso atti non conoscibili solo con gli atti ispettivi dei consiglieri. L’andamento della liquidità dello Stato andrebbe comunicato puntualmente nell’apposita commissione”. Maria Luisa Berti, Ns: “Non vedo la ratio del comma tre”. Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato: “Del terzo comma non riesco a capire la ratio. Prevedere trimestralmente di mandare ai componenti della commissione il giornale di cassa, i quali poi devono fare semestralmente un’audizione non mi sembra opportuno. Nessuna intenzione di nascondere qualcosa. La liquidità è solo un giornale di cassa a supporto della contabilità pubblico. Chiedo che venga respinto l’emendamento”.

All’Articolo 12, “Programmi lavoro Aaspl”, viene respinto l’emendamento di Rete per coinvolgere le Giunte di castello nelle decisioni sui lavori pubblici con parere vincolante. Mentre il Ps ritira il suo emendamento volto a destinare una somma dedicata ai lavori pubblici nei centri storici di Borgo Maggiore e San Marino Città, a seguito del riferimento del segretario di Stato Antonella Mularoni.
All’Articolo 13, respinto l’emendamento Rete per alzare il taglio del 10% come contributo ai partiti da parte dello Stato al 25%.

All’Art.13 “Finanziamento dei Partiti e Movimenti Politici”, Cittadinanza attiva presenta l’emendamento “Articolo 13 bis – finanziamento della campagna elettorale”/respinto
Andrea Zafferani, C10: “E’ una proposta che abbiamo fatto tempo fa e la riproponiamo per evitare l’incremento di spesa per lo Stato. Chiediamo l’abrogazione dell’articolo 5 dellla legge 170 che prevede il raddoppio dei contributi pubblici durante l’anno della campagna elettorale. Questa si può fare infatti anche senza il bisogno di buttare via centinaia di migliaia di euro. In subordine, avanziamo la proposta che consente un finanziamento per la campagna elettorale limitato a 200 mila euro in totale, rispetto al milione e 200 mila euro che si hanno con il raddoppio. Inoltre chiediamo che l’assegnazione sia egualitaria tra i partiti. Perché tutti devono poter partire con le stesse possibilità. Quindi in subordine all’articolo 13 bis, chiediamo che il finaziamento sia ridotto nell’importo e che questo sia dato in parti uguali alle liste che concorrono alle elezioni”.
Anche Rete presenta l’emendamento aggiuntivo “Articolo 13 bis”. Elena Tonnini, Rete: “Si chiede che al termine di questa legislatura il raddoppio del finanziamento non venga erogato in deroga alla legge”/respinto

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