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Il neofascista Castellino bloccato fuori dalla Camera: “Siamo in un regime totalitario”

L'ex leader di Forza Nuova, indagato per l'assalto alla sede della Cgil del 9 ottobre 2021, non è riuscito a partecipare alla presentazione del movimento 'Italia Libera' a Montecitorio

Pubblicato:16-11-2022 16:21
Ultimo aggiornamento:16-11-2022 17:04

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ROMA – Il sogno di Giuliano Castellino di entrare alla Camera, dove è in corso la presentazione del nuovo movimento ‘Italia Libera’, si infrange contro le barriere d’acciaio che dividono via degli Uffici del Vicario e piazza Monte Citorio. È lì che l’ex leader di Forza Nuova tenta l’ultima carta: “Posso entrare solo per andare all’Hotel (Nazionale, ndr) per fare lì una conferenza stampa e pago la sala?”. La risposta delle forze dell’ordine, per bocca di un agente di polizia, è tanto perentoria quanto prevedibile: “No”.

Castellino ha prima protestato contro il ‘regime totalitario’ vigente in Italia, quindi ha provocato le forze dell’ordine: “Complimenti, fate un bel lavoro”.

La notizia della presenza alla Camera di Castellino, indagato per l’assalto alla sede della Cgil del 9 ottobre 2021, aveva suscitato un vespaio di polemiche. Il Pd aveva chiesto di fermare l’iniziativa, così come l’Anpi e la Cgil, mentre da Montecitorio avevano fatto sapere che la responsabilità era del deputato che aveva fissato l’evento, Francesco Gallo (Sud chiama Nord). E proprio quest’ultimo alla fine ha depennato il nome di Castellino dall’elenco degli invitati.


CASTELLINO: “È QUESTA LA DEMOCRAZIA IN ITALIA?”

Non si passa, dunque: il diniego della polizia dà modo a Castellino di proseguire il suo show iniziato già parecchi minuti prima. “È questa la democrazia in Italia?”, è il mantra. E aggiunge: “Quali sono le leggi che impediscono a Giuliano Castellino di prenotare una stanza in un hotel?“. Risposta altrettanto ovvia: “Motivi di ordine pubblico” e comunque “in questa piazza possono entrare solo le persone autorizzate“. L’esponente di estrema destra incalza: “E tutte queste persone?”, riferendosi alle decine di giornalisti presenti che sono appunto “giornalisti”, quindi autorizzati.

CASTELLINO CI PROVA: “FATEMI ENTRARE, SONO GIORNALISTA”

Ed ecco l’illuminazione: “Anche io sono giornalista! Sono iscritto all’albo”, ma si dimentica di mostrare il tesserino, quindi nulla di fatto. Castellino depone le speranze, dice di non voler far polemica ma non lesina provocazioni al suo interlocutore delle forze dell’ordine: “Ma non ti senti un po’ in imbarazzo a inventarti leggi che non esistono?”. La provocazione non coglie nel segno, quindi insiste: “Bel lavoro che fate!“. Dietrofront, sipario.

TAORMINA: “EX BR SÌ E CASTELLINO NO, È GRAVISSIMO”

“Voglio esprimere le mie rimostranze per quello che sta accadendo in questi minuti. Impedire l’accesso al capo politico del partito che sta nascendo è molto grave. In questa aula, sono entrati tutti anche ex appartenenti alle Brigate rosse. Per non parlare di quanti parlamentari al momento risultano indagati o imputati“. Così Carlo Taormina durante la presentazione alla Camera del movimento Italia Libera, riferendosi al divieto di accesso alla conferenza del capo politico del nuovo partito, Giuliano Castellino.

“Castellino – ha aggiunto Taormina – al momento è sotto processo (per le vicende legate all’assalto della sede della Cgil, ndr) quindi non ancora colpevole. Quindi è stato ritenuto opportuno non consentire l’accesso a questa sala a un cittadino innocente”.

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