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Energia, Arzà (Liquigas): “Gnl adatto a cultura e geografia Italia”

Liquigas produce Gpl dal 1936, ma di recente ha introdotto anche la distribuzione del Gnl, il gas naturale liquefatto

Pubblicato:16-11-2018 06:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:47

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ROMA – Il Gas naturale liquefatto (Gnl) “è adatto all’Italia, è adatto anche alla cultura dell’Italia e molto alla geografia del Paese, dove in passato si è investito troppo per estendere la rete, e la competitività di molti tratti di questi terminali di distribuzione non è che sia così eccitante, tant’è vero che l’interesse a estendere la rete non è che sia così elevato”. Però “bisogna portare gli stessi servizi disponibili nelle città alle comunità che vivono in collina, montagna, nelle aree rurali e che per la loro consistenza non giustificano un investimento di estensione della rete”. Andrea Arzà, amministratore delegato di Liquigas, lo dice intervistato dalla Dire.

Il Gpl è il nostro prodotto storico, lo distribuiamo dal 1936, abbiamo una storia e siamo leader di mercato. Poi, negli ultimi anni, recentemente, abbiamo introdotto la distribuzione del Gnl”, spiega Arzà. Ciò detto “la mia ambizione è quella di fare un grande primo progetto a Gnl con distribuzione canalizzata a utenze nella fascia alpina-prealpina del Paese per usarlo come elemento di comunicazione, di convinzione- spiega l’ad Liquigas- utile a tutte quelle amministrazioni che hanno bisogno di servizio di livello di quelli cittadini ma per i quali gli investimenti in infrastruttura non giustificano lo sviluppo. Questo il mio obiettivo, spero nel 2019 di riuscire a realizzare il primo impianto”.


Il Gnl “per caratteristiche ha un po’ la stessa capacità del Gpl, con la differenza che si può adattare anche a consumi di energia più rilevanti– spiega Arzà-. Da un punto di vista della logistica è sempre destinato a quelle aree definite off grid per gli utilizzi domestici e di riscaldamento oppure all’autotrazione per veicoli industriali”. Il Gnl, però, consente anche “un uso ottimale del portafoglio delle fonti fossili- prosegue Andrea Arzà, amministratore delegato di Liquigas, parlando con la Dire- perché rispetto al gasolio o all’olio combustibile ha performance ambientali estremamente migliori“.

Ma il Gnl è anche “molto preferibile a biomasse, perché se biomassa e rinnovabile ha emissioni totalmente incompatibili con l’attuale livello di inquinamento delle nostre città, e non solo le metropoli ma anche quelle che sino ad oggi si ritenevano al riparo dall’inquinamento dell’aria”, prosegue Arzà. Da questo punto di vista, quello della lotta allo smog, “potrebbe aiutare i clienti se il Governo anziché incentivare le stufe a pellet consigliasse – senza incentivare, noi non abbiamo mai chiesto soldi a nessuno – l’acquisto delle caldaie a pellet, perché se funzionassero a Gpl la qualità dell’aria sarebbe enormemente migliorata”, spiega l’ad Liquigas.

Ma Liquigas è attiva anche nella nuova frontiera del biometano, cioè il biogas prodotto dai biodigestori usando rifiuti organici, Frazione organica stabilizzata e scarti agricoli depurato, infatti “abbiamo iniziato a pensare alle flotte della raccolta dei rifiuti, immaginando in una proiezione di economia circolare di produrre biometano dai rifiuti organici, biometano che tornerebbe ad alimentare i veicoli che li raccolgono- segnala Arzà- Questo è uno dei progetti concreti sui quali ci concentriamo”. In questo campo, sul biometano, “abbiamo sviluppato parecchie partnership, alle quali per ora non diamo pubblicità, preferiamo mantenerli nell’ambito del segreto industriale finché non saranno finalizzati- dice l’ad Liquigas-. Stiamo lavorando in questa direzione e abbiamo delle chiacchiere aperte anche con Snam, perché abbiamo delle idee molto innovative su come riutilizzare il prodotto di origine ‘bio’ attraverso scambi sulla rete Snam“. Insomma, sfruttare appieno la ‘circolarità’ dell’economia circolare: “questa è l’idea di business che abbiamo, nel quale vogliamo svolgere il ruolo di operatore specializzato con capacità logistico-commerciale”, conclude Arzà.

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