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Referendum, D’Alimonte: “Aumenta incertezza, serve l’Italicum” VIDEO

E' difficile predire "l'esito della consultazione del 4 dicembre ma è probabile che sul voto pesi comunque l'effetto Trump"

Pubblicato:16-11-2016 12:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:18

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ROMA  –  Le dichiarazioni di voto di chi poi a votare non andrà introducono “un elemento ulteriore di incertezza” in vista del referendum: così il politologo Roberto D’Alimonte, il “padre” dell’Italicum, che in un’intervista alla DIRE boccia peraltro l’ipotesi di una revisione in senso proporzionale della legge elettorale. “Non credo che in Italia possa esserci un effetto ‘shy voters’ come negli Stati Uniti con la vittoria di Donald Trump” sottolinea D’Alimonte, a margine di un seminario organizzato dalla Luiss Guido Carli sulle elezioni americane.


“Credo invece a un’altra cosa” aggiunge il politologo: “In questo momento nei sondaggi sul referendum molta gente risponde che andrà a votare, mentre a mio avviso molti di quelli che ora dicono che andranno a votare non ci andranno e questo introduce un elemento ulteriore di incertezza”.

Secondo D’Alimonte, è difficile predire l’esito della consultazione del 4 dicembre ma è probabile che sul voto pesi comunque l’effetto Trump. “La riforma della Costituzione è associata a Matteo Renzi e il presidente del Consiglio mi sembra associato all’establishment” ragiona il politologo. “Lo spirito del tempo, come confermano la Brexit e il rischio che si sono assunti milioni di americani scegliendo un candidato come Trump, è di votare contro l’establishment”. In occasione del referendum, allora, “molti italiani potrebbero prendersi il rischio di dire ‘no’ alla riforma e di lasciare le cose come stanno perché non amano Renzi”. “Negativo”, poi, il giudizio di D’Alimonte sull’ipotesi di una revisione dell’Italicum in senso proporzionale. “Credo che l’Italia abbia bisogno di sistemi disproporzionali e non proporzionali”, la premessa del politologo. “Servono sistemi che favoriscano la stabilità dei governi e nell’attuale situazione di frammentazione partitica i sistemi proporzionali aggraverebbero invece l’instabilità”.


D’Alimonte, insomma, rivendica la paternità della legge elettorale. “L’Italicum è un buon sistema – dice – perché con il ballottaggio la disproporzionalità viene in qualche misura legittimata, dando agli elettori un secondo voto”.

di Vincenzo Giardina, giornalista

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