mercoledì 12 Novembre 2025

Avvocate e giuriste scrivono proposta di legge contro la vittimizzazione secondaria

ROMA – L’associazione ‘La voce delle sopravvissute’ (La Voix des Survivant(e)s) ha presentato in occasione di una conferenza in Lussemburgo una propria proposta di legge organica di lotta alla violenza di genere, violenza sulle donne e il suo impatto sui minori che sono co-vittime.
Il testo di legge, riporta il comunicato stampa, si compone di 52 articoli, diviso in tre parti, e mira a prevenire più efficacemente tali violenze, a porre fine all’impunità e a fornire una migliore assistenza alle vittime.
L’associazione LVDS vuole “rispondere alle disfunzioni che i suoi membri, donne vittime di violenza, hanno vissuto o testimoniato. Spera di dare un contributo attivo al futuro piano d’azione nazionale del governo contro la violenza di genere, facendo di questo testo un’importante causa nazionale”.
LVDS è pronta a portare avanti le discussioni sul suo testo con tutti i leader politici che vogliano contribuire a questo
causa e ha reso nota la proposta alla ministra della Giustizia, Elisabeth Margue, a diversi parlamentari, rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni statali, nonché i cittadini.

Il testo è stato scritto dal LVDS Justice Group: un team multidisciplinare di giuristi, vittime/sopravvissute, giornalisti, esperti nel campo della violenza, della tutela dell’infanzia.
Il lavoro si è basato su un’ampia gamma di fonti: migliori pratiche europee e internazionali, il GREVIO rapporto di valutazione sull’attuazione della Convenzione di Istanbul in Lussemburgo, la Direttiva 2024/1385, letteratura scientifica sulla violenza, ecc., nonché una serie di altre fonti.
Il testo, prosegue la nota stampa, propone l’introduzione di nuove disposizioni nel diritto penale per colmare i “buchi del sistema”, nell’ottica di una legislazione efficace e dissuasiva.
Il testo “modifica inoltre le disposizioni esistenti in materia di violenza domestica, consenso e durata delle pene”.
Si propone la creazione di un tribunale specializzato, che coordini giurisdizione penale e civile.
L’obiettivo è “offrire alle vittime una protezione completa all’inizio del procedimento, così come durante e dopo”. Ciò dovrebbe rendere la giustizia efficiente ed efficace, per evitare la vittimizzazione secondaria e ribadisce la funzione preventiva della repressione.

La proposta inoltre, si legge nella nota, affronta la questione della formazione specifica dei giudici e degli esperti, nonché del coordinamento delle competenze civili, penali e giovanili per garantire la piena tutela.
La proposta di legge prevede, prosegue sempre la nota, misure derogatorie per rispondere alla natura specifica della discriminazione basata sul genere. E si propone a tutela delle vittime: “accesso ai diritti come testimonianza, accesso ai fascicoli, misure investigative e protezione senza obbligo di costituirsi parte civile”; e “i periodi di prescrizione sono stati modificati”.
Hanno partecipato ai lavori della conferenza e alla proposta di legge: Ana Pinto, presidente dell’associazione ‘La voce delle sopravvissute’; Marie-Laure Rolland giornalista e vice presidente dell’associazione; Maria Grazia Surace, giurista e membro del gruppo Giustizia dell’associazione; Stéphanie Makoumbou, avvocata e anche lei membro del gruppo Giustizia dell’associazione; Fabiana Scappaticci, giurista e membro del gruppo Giustizia dell’associazione.

Leggi anche