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Settantotto anni fa il rastrellamento nazifascista nel ghetto di Roma. Meloni: “Mai più questo odio”

Il 16 ottobre 1943 1.024 ebrei vennero deportati ad Auschwitz. Solo 16 tornarono vivi

Pubblicato:16-10-2021 11:59
Ultimo aggiornamento:16-10-2021 13:44
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ghetto roma 16 ottobre
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ROMA – Tutto iniziò con le prime luci dell’alba. Il 16 ottobre 1943 le truppe naziste entrarono dal Portico di Ottavia nel ghetto di Roma per rastrellare gli ebrei. A 1.024 persone, tra cui 274 bambini, venne data una manciata di minuti per preparare i bagagli e abbandonare le proprie case. Destinazione: i campi di concentramento di Auschwitz. Dopo la fine della guerra, solo in 16 riuscirono a tornare a casa.

MELONI: “IL PUNTO PIÙ BASSO DELLA STORIA ITALIANA”

Nel 78esimo anniversario della notte del ghetto di Roma, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni su Twitter scrive: “Il 16 ottobre del 1943, 1022 tra uomini, donne e bambini vennero deportati dal ghetto ebraico di Roma dalla furia nazifascista. Sopravvissero solo in 16. Ricordare questo orrore, il momento più basso della storia d’Italia, è un dovere di ogni italiano. Mai più questo odio“.

ZINGARETTI POSTA IL DOCUMENTI CONSEGNATO AGLI ABITANTI DEL GHETTO

“Roma 16 ottobre 1943. 1024 tra donne, uomini e bambini ebrei furono rastrellati dai nazisti della Gestapo aiutati dai fascisti e deportati ad Auschwitz. Tornarono vivi solo in 16. Questo documento che vedete fu consegnato agli abitanti del quartiere ebraico di Roma la mattina di 78 anni fa. Fu detto loro ‘sbrigatevi, avete solo venti minuti’. Una pagina drammatica della storia di Roma che non dimenticheremo mai e ci impegniamo a non far dimenticare. Per loro e per difendere la nostra democrazia”. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.


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