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VIDEO | Boldrini: “In Bielorussia tre donne sfidano il regime. Non lasciare solo il popolo”

Intervistata dal direttore Nico Perrone la deputata del Pd ha affrontato le questioni alle pari opportunità: dall'empowerment femminile al recovery fund, senza tralasciare l'emergenza Covid

Pubblicato:16-10-2020 17:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:04
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ROMA – “Alexander Lukashenko è un misogino, ha sempre sostenuto che le donne non sono adatte alla politica, ma un destino beffardo ha visto, dopo le elezioni del 9 agosto, truccate con brogli evidenti e con la protesta spontanea di piazza, tre donne all’opposizione“. A parlare della “bella pagina di combattività al femminile in Bielorussia”, come l’ha definita il direttore dell’agenzia Dire, Nico Perrone, durante la diretta Fb di oggi pomeriggio, è la deputata Laura Boldrini (Pd) che per 25 anni è stata dirigente delle Nazioni Unite.
Veronika Tsepkalo, Svetlana Tikhanovskaya – “la legittima presidente eletta” – e Maria Kolesnikova sono le tre donne, “che non hanno ambizioni politiche- ha detto Boldrini- che hanno capito che era arrivato il momento di sfidare il regime. Non possiamo lasciar solo questo popolo” ha ribadito e ha ricordato anche l’episodio che l’ha vista protagonista: “Al check in mi è stato dato che non potevo salire a bordo dell’aereo per andare a Minsk. Quando mi è stato riferito che dovevo rivolgermi all’ambasciata bielorussa ho capito che avevamo fatto un buon lavoro, con Lia Quartapelle” a altri deputati. Proprio per essere vicini alla causa del popolo bielorusso “è stato istituito un comitato nazionale, con sindacati, associazioni e la comunità bielorussa. Solo Putin– ha detto Boldrini- può far cambiare idea a Lukashenko che- ha rimarcato- va ad incontrare i leader dell’opposizione in carcere. I prigionieri politici prima si liberano”. Sulle recenti elezioni americane la deputata ha lanciato un appello: “Mi auguro che gli americani siano più saggi di qualche anno fa. Non voglio fare previsioni, ma il presidente Trump si presenta rilanciando fake news. Non ha capito quali siano le sue responsabilità, non ha più codici comportamentali e usa la disinformazione per manipolare l’opinione pubblica”.

RECOVERY FUND, “PER LA PRIMA VOLTA DAL GOVERNO IMPEGNI PER LE DONNE”

“Ho visto con piacere come il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, esorti a più occupazione femminile. Credo sia la prima volta a livello parlamentare e di governo che i fondi per il recovery fund vadano su questo. Abbiamo una risoluzione di maggioranza che prevede infatti che una parte considerevole vada per l’occupazione e l’imprenditoria femminile“. Laura Boldrini plaude con queste parole alle scelte del Governo in questa direzione, presentate dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ribadite dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Intervistata, in diretta Fb, negli studi dell’agenzia Dire, la deputata ha ricordato che “solo il 48% delle donne in questo Paese lavora mentre l’altro 52% non è per scelta che rimane a casa. E’ Banca d’Italia a dire- ha ricordato la deputata- che se in Italia lavorasse il 60% delle donne recupereremmo 7 punti di PIL”. In questa direzione e per queste donne “sopraffatte dalla quotidianità” è nato “l’intergruppo parlamentare da deputate di diversi partiti per portare avanti insieme, come nostro dovere, i temi dei diritti delle donne con iniziative, emendamenti e documenti come accaduto per questo recovery fund”. Il tema dell’occupazione “è sicuramente il più urgente” secondo Boldrini che ha parlato a questo proposito di “una vera e propria patologia italiana”. Un tema che diventa perà connesso anche con la genitorialià “in Italia sovrapposta ancora solo a maternità e non vissuta come responsabilità di entrambi. Tanti uomini non prendono il congedo per stare con i neonati“. Il lavoro per le pari opportunità passa quindi, secondo Boldrini, attraverso “l’educazione al maschile e c’è tanto lavoro da fare- ha detto- gli uomini sono rimasti indietro e da lì nascono tante disfunzioni e tanta violenza”. Un impegno che va portato avanti a tutto campo: “Dai libri di testo, dove c’è ancora la mamma che fa le torte e il papà che va a lavoro, in cui si deve stimolare l’empowerment delle bambine, fino ai media che portano avanti spesso una narrazione tossica di alcuni fenomeni che svilisce e ridicolizza anche le donne. Come il recente titolo sulle due premio Nobel definite ‘Thelma e Louise del DNA'”.

“VOTO A DISTANZA PER VIRUS? ADEGUARE REGOLAMENTO”

“Con la pandemia abbiamo visto che se ci sono colleghi in quarantena fiduciaria e che questa loro assenza incide sulla maggioranza. Si è trovato un modo per non conteggiare nel voto legale quelle assenze, ma di considerare questi colleghi in missione. Sul voto a distanza la Giunta non è arrivata a una conclusione. Io avevo provato nella scorsa legislatura e incontrai molta resistenza. Ora con la pandemia…”. Così Laura Boldrini, già presidente della Camera ora deputata Pd, nel corso della diretta Fb Dire, sulla possiblità del “voto a distanza” per garantire l’operatività del Parlamento in questa fase in cui i contagi Covid sono in aumento. Boldrini ha confermato la necessità di “adeguare il regolamento alla contingenza”.


CORONAVIRUS, “MI AUGURO COLLEGIALITÀ DECISIONI REGIONI”

“Siamo stati ligi grazie alle misure coraggiose e dure del governo, siamo stai i primi ad adottarli. Poi è prevalsa la voglia di libertà, che capisco e che è legittima, ma quest’estate si è pensato che fossimo fuori dalla pandemia, invece eravamo in fase 3“. Laura Boldrini parla di come affrontare il virus e del nuovo vertice di maggioranza che si terrà domani mattina con il Presidente del consiglio proprio su questo tema caldo. 

Bisogna aggiornare le posizioni in base alle evoluzioni del virus” ha detto Boldrini che è tornata a denunciare il comportamento dei leader sovranisti “che ancora negano il virus, sfidano il covid e questo è terribile”. Sul vertice di maggioranza ha puntualizzato: “Questo incontro servirà per valutare ulteriori misure rispetto all’ ultimo DPCM. In altri paesi europei la situazione è più grave e dobbiamo essere pronti. E’ giusto discutere su come regolare la scuola, il DPCM ha lasciato autonomia alle Regioni, ma io mi auguro che si arrivi alla collegialità delle decisioni, sarebbe utile condividere nelle sedi opportune per avere situazioni analoghe”.

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