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BOLOGNA – Tornano le proteste per il costo eccessivo dei tamponi nei laboratori privati. “Il costo dei tamponi per la diagnosi Covid19 fatti presso laboratori privati a Bologna si attesta sui 130 euro nella maggior parte delle strutture, con poche situazioni ove i costi sono leggermente più bassi, con una media di 100-110 euro. Una sorta di cartello prezzi che in altre Regioni non è così marcato”, denuncia Erika Seta, consigliera metropolitana di centrodestra.
Inoltre, i tempi di risposta per eseguire il tampone attraverso il percorso Ausl “vengono segnalati dai cittadini come spesso troppo lunghi, con modalità per la presa in carico considerata farraginose: è necessario attivarlo attraverso una comunicazione mail, indirizzo che devi andarti a cercare, per poi attendere, nell’ansia, di essere contattati. Spesso viene consigliato di rivolgersi al privato“.
Dato che le cliniche private “sono accreditate dalla Regione e che compensano un servizio dove il pubblico non arriva, che il sistema di sussidio privato-pubblico ha anche lo scopo di alleggerire le strutture pubbliche- prosegue Seta- crediamo sia necessario che la Regione si attivi velocemente attraverso un tavolo di concertazione che vada a calmierare i costi entro limiti che non configurino un esagerato peso economico al cittadino. Consideriamo che una famiglia media rischia di spendere 390 euro e il sistema economico delle famiglie oggi spesso non lo consente ma attendere tempi lunghi per la diagnosi rischia di compromettere gravemente la salute”. Bonaccini e l’assessore Donini “si attivino velocemente per fornire un reale servizio di assistenza sanitaria sussidiaria economicamente accessibile, garantendo così accessi tempestivi a tutti i servizi”.
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