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I due Matteo in campo e Conte nel mirino

L'editoriale del direttore Nico Perrone

Pubblicato:16-10-2019 15:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:50

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ROMA – Il faccia a faccia di ieri sera tra i due Matteo, Salvini e Renzi, ha fatto il pienone, addirittura ha avuto più pubblico della partita della nostra nazionale di calcio. Il confronto, alla fine, è terminato in un pareggio. Ma proprio questo pareggio, in fondo, può esser il particolare che illumina. Anche Bruno Vespa, ad un certo punto, ha messo in chiaro che i due hanno un ‘nemico’ comune: il premier Giuseppe Conte. Loro hanno negato ma, i fatti, dimostrano e dimostreranno sempre più che è proprio così. Sabato ci sarà la marcia su Roma organizzata dal leader della Lega. Lì Salvini sul fronte della forza e della visibilità si gioca una bella partita. Dovranno essere in tanti, ed anche se sul palco ci saranno gli altri leader, Meloni e Berlusconi (che teme di prendersi bordate di fischi), la piazza dovrà risultare leghista, prima forza politica del Paese. Sempre nel fine settimana a Firenze ci sarà la Leopolda di Matteo Renzi, appuntamento centrale per lanciare non solo il nuovo simbolo di Italia Viva ma anche per sottolineare che il nuovo partito si vuol differenziare e sempre più ‘pesare’ dentro la maggioranza di Governo. Lo dimostra l’atteggiamento nei confronti della manovra economica in discussione: Renzi voleva cassare quota 100 e spostare tutte le risorse sul taglio delle tasse sul lavoro, per avere buste paga più pesanti. Il M5S si è opposto e Renzi ha dovuto abbozzare, ma subito il suo deputato Marattin ha fatto sapere che presenterà una proposta di legge per abolirla. E sarà sempre più così, un tira e molla, che punterà a stressare il premier, per trovarlo fiaccato e basso nel gradimento quando si arriverà alle prossime elezioni. Intanto tutti gli occhi sono puntati alle regionali dell’Umbria, il prossimo 27 ottobre. La candidata della Lega è avanti ma non troppo, ed è nell’ultima settimana che ci si gioca la partita. Il centrosinistra spera e prega San Francesco per il miracolo.

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