ROMA – E’ un pezzo di storia del cinema italiano, ma non solo. E’ tra i film più evocativi per almeno 4 generazioni. Non c’è stata probabilmente cena di classe in queste ultime tre decadi in cui non è scattato il ‘toto Fabris‘. Stiamo parlando ovviamente di ‘Compagni di scuola‘ opera magna di Carlo Verdone che si appresta a rivivere alla Festa del Cinema di Roma con una versione rimasterizzata. Oltre al film il regista-attore ha anche aperto la porta dei ricordi e li ha affidati al giornalista Gianluca Cherubini.
Il risultato è ‘Siamo tutti compagni di scuola’ (Bibliotheka Edizioni), il libro-intervista che uscirà nelle librerie il 17 ottobre, che va a sviscerare “il miglior film di Carlo Verdone” con aneddoti e curiosità e retroscena: “Il film è nato dalla voglia del protagonista di distaccarsi dal filone dei ‘personaggi’ come un ‘Bianco, Rosso e Verdone’ e ‘Un sacco bello’ e crearne uno corale”, ha spiegato l’autore del libro. “L’idea gli è venuta proprio da un incontro con i suoi ex compagni di liceo”. Quindi le curiosità legate alla ‘mitica’ location del film, Villa Scialoja, nella realtà Villa Quintili, “dove ogni cosa è al suo posto, anche la radice sporgente all’ingresso” e le testimonianze degli altri protagonisti, su tutte, quella di Fabio Traversa, alias Piermaria Fabris che ha ne ha curato la prefazione.
“Una persona gentile e disponibile che a suo modo si prende una ‘rivincita’” dopo le umiliazioni subite in quei soli 10 minuti in cui il suo personaggio è stato in scena. Ma al centro sempre lui, Carlo Verdone. “Parliamo di una persona che ama molto parlare dei suoi film e questo per sua stessa ammissione è il suo preferito- ha sottolineato ancora Cherubini- Si è mostrato da subito disponibile, e per questo non smetterò mai di ringraziarlo perché, lo dico sinceramente, sarei stato contento allo stesso modo se questo libro lo avesse scritto qualcun’altro, solo per averlo tra le mani”.







