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Scuola. A Napoli il coding diventa prassi nell’istituto ‘Tito Livio’

Dopo un anno di sperimentazione, fatto con una terza classe, Programma il futuro è pronto a partire ed essere esteso a tutte le classi dell'istituto

Pubblicato:16-10-2015 14:03
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:39

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NAPOLI – Anche la scuola secondaria di primo grado ‘Tito Livio’ di Napoli aderisce a ‘Programma il futuro’, il progetto del Miur che promuove il coding e il pensiero computazionale fra i banchi d’Italia. Nell’istituto partenopeo la partenza dell’iniziativa come testimonial il Sottosegretario all’istruzione Davide Faraone.ù

Dopo un anno di sperimentazione, fatto con una terza classe, Programma il futuro è pronto a partire ed essere esteso a tutte le classi dell’istituto. La Tito Livio conta quasi settecento alunni e la preside, la professoressa Elena Fucci, è intenzionata ad estenderlo, “in base alle forze che riusciremo a mettere in campo”, alla maggior parte se non alla totalità degli alunni. “Formazione e aggiornamento sono fondamentali per la Buona Scuola, ma la cosa davvero importante – dice la dirigente – è poter mettere le persone, gli studenti, al centro di tutto”. La visita del sottosegretario Faraone “per noi e, soprattutto, per gli alunni è importante perché segna la vicinanza delle istituzioni e aiuta a credere nel cambiamento”. Questa apertura alle nuove tecnologie (l’Istituto è già fornito di lavagne elettroniche in tutte le aule e fa uso del registro elettronico), conclude la preside, “è anche segno di un avanzamento del Sud, un segno che il tanto citato gap territoriale in realtà non c’è. Basti vedere il numero di nostri studenti – universitari e non – che si distinguono, spesso all’estero nelle più diverse discipline. È questo il segno che la nostra formazione funziona”.

di Giuseppe Pagano


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