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TRIESTE – Sarà la società Vedetta 2 Mondialpol ad assicurare da oggi e per i prossimi 9 mesi la sicurezza su alcune linee urbane della Trieste Trasporti, che dopo l’aggressione di pochi giorni fa a due controllori, “da parte di uno scalmanato”, sottolinea Maurizio Marzi, presidente della società triestina di trasporto pubblico locale, ha deciso di attivare i fondi regionali previsti apposta da un emendamento alla finanziaria firmato dal capogruppo regionale della Lega, Antonio Calligaris e da un analogo atto comunale della consigliera e deputata Fdi, Nicole Matteoni.
Il progetto pilota di sicurezza sussidiaria, finanziato dalla Regione per 21mila euro, quindi sotto soglia così da poter essere affidato direttamente dopo una semplice valutazione delle offerte, è stato presentato oggi dagli assessori alla sicurezza del Comune di Trieste, Caterina De Gavardo, e del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti.
“Le guardie giurate armate sugli autobus e alle fermate– sottolinea De Gavardo- rappresentano solo un tassello del ‘puzzle’, di cui fanno parte anche le ordinanze antiviolenza attivate nell’area delle piazze Perugino e Garibaldi”.
In concreto, il progetto segue un’analoga decisione già attivata dal Comune di Udine, dopo episodi di teppismo sui mezzi pubblici, con obiettivo di prevenzione, controllo e tutela del personale di Trieste Trasporti e dei passeggeri. La società di vigilanza privata metterà a disposizione 2 squadre composte da due ‘guardie particolari giurate’.
Si tratta di personale con “un riconoscimento giuridico specifico grazie a un’abilitazione superiore per fare attività sussidiaria. Quindi una formazione specifica: hanno fatto un esame ulteriore presso la Prefettura, che valuta non solo le capacità tecniche e giuridiche, ma anche le capacità di equilibrio psicologico”, spiega Massimiliano Magon, il responsabile della filiale di Vedetta 2 Mondialpol.
Il personale presterà servizio almeno 5 giorni a settimana, in turni giornalieri di 7 ore e 15, in particolare sulle linee e le fermate attualmente più a rischio: 1, 10, 20 e 21. Saranno sempre in collegamento con la centrale della società, faranno attività di presenza, in quanto personale di divisa, e di “contenimento”, nell’attesa dell’intervento delle forze dell’ordine.
“Il ruolo è analogo a quello che già avviene all’interno di porti e aeroporti”, aggiunge ancora Magon, “quando vediamo un reato, come ogni cittadino, dobbiamo intervenire. La differenza è che abbiamo una formazione specifica, abbiamo una sala operativa e delle pattuglie sul territorio che ci supportano, e sappiamo quali sono i limiti”.
Il servizio sarà molto “elastico”, conclude Marzi, con l’obiettivo di spostare il servizio su altre linee, come la 42 che collega il centro con il centro di accoglienza migranti a Campo Sacro, o in fasce orarie, anche notturne, qualora fosse richiesto.
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