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ROMA – “Abbiamo parlato del protocollo tra Italia e Albania, che è una soluzione su cui il Governo della Gran Bretagna dimostra molta attenzione. Abbiamo offerto tutti gli elementi per comprendere meglio questo meccanismo, che è stata una delle innovazioni portate dal Governo italiano”. Sul tema dei migranti “siamo anche d’accordo sul fatto che non bisogna avere timore ad esplorare soluzioni nuove”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine dell’incontro bilaterale con il primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, a Villa Doria Pamphilj.
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Un incontro che sancisce l’inizio di “una nuova era nei rapporti tra il Regno Unito e l’Unione europea – ha detto il premier britannico Starmer – , e la nostra amicizia così forte con l’Italia è ancora più importante. Questa mia visita qui proprio a inizio mandato rappresenta una dichiarazione d’intenti”. “Abbiamo parlato delle sfide globali davanti a noi e vogliamo affrontarle insieme – ha detto Starmer – . Giorgia, vorrei ringraziarti per la tua leadership così forte soprattutto per quanto riguarda l’Ucraina: noi saremo insieme fianco a fianco per sostenerla per tutto il tempo che sarà necessario. Lavoreremo insieme con la Nato per far arrivare 50 miliardi di euro di prestiti all’Ucraina durante la presidenza italiana del G7″.
Starmer ha sottolineato che “la sfida della migrazione irregolare è un problema che riguarda entrambi i nostri Paesi ma anche tutta l’Europa. Nella mia esperienza ho visto il lavoro importante che può essere fatto a livello transfrontaliero per la lotta al terrorismo e penso possa essere fatto anche sulle migrazioni, e l’Italia lo ha dimostrato: avete conseguito risultati notevoli lavorando con i Paesi di transito della migrazione, e gli arrivi in Italia si sono ridotti del 60%”. Nell’incontro, ha sottolineato Starmer, si è parlato anche “del progetto in Albania, che ancora non è operativo, ma abbiamo parlato del concetto anche in termini di prevenzione. Il calo degli arrivi irregolari, infatti, non è attribuibile al progetto in Albania, ma al lavoro che la presidente Meloni ha fatto a monte con i Paesi di partenza”. Oggi, ha concluso il primo ministro, “siamo tornati al ‘pragmatismo britannico’. Quando vediamo una sfida ne parliamo con gli alleati e confrontiamo i diversi approcci”.
Rispondendo alla domanda di una giornalista della Cnn su presunti violazioni dei diritti negli hotspot in Albania, Meloni ha precisato che “la giurisdizione nei centri albanesi è italiana ed europea: o lei ritiene che la giurisdizione europea violi i diritti umani dei migranti, oppure questa accusa non trova fondamento”. “I migranti avranno lo stesso trattamento che avrebbero avuto a Lampedusa o in qualsiasi hotspot italiano, solo che sarà in una porzione di territorio che non si trova in Italia. Questo ci aiuterà a decongestionare una situazione difficile, essendo l’Italia la porta d’ingresso d’Europa”, ha aggiunto Meloni.
Anche la premier Meloni si è detta “molto contenta di accogliere a Roma per la prima volta il nuovo primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer – ha aggiunto Meloni – . Credo che questa visita confermi la nostra collaborazione estremamente solida, atteso che da tempo ormai i Governi delle nostre due nazioni lavorano fianco a fianco per cercare risposte strutturate e di lungo periodo alle numerose grandi sfide del nostro tempo”.
“Le nostre relazioni economiche sono particolarmente intense, sia dal punto di vista degli investimenti che di comunità, con 600mila italiani – i cui diritti sono tra le nostre priorità – e molte imprese che lavorano nel Regno Unito – ha detto ancora Meloni – . E’ un lavoro che vogliamo intensificare e portare avanti, e penso che l’annuncio di investimenti per ulteriori 500 milioni di euro arrivato oggi non possa che confermare la volontà di rafforzare la nostra cooperazione bilaterale e il nostro commercio”.
Esito positivo del bilaterale certificato dal documento messo nero su bianco dai due governi: “Siamo consapevoli che Italia e Gran Bretagna rappresentano due pilastri fondamentali della comunità transatlantica e siamo chiamati per questo a svolgere un ruolo di primo piano nello scenario internazionale, ed è quello che intendiamo fare – ha affermato Meloni – . Il rafforzamento della nostra relazione strategica può essere decisivo per affrontare i diversi punti all’ordine del giorno dell’agenda internazionale, per garantire sicurezza e prosperità ai nostri popoli. Con questo spirito abbiamo adottato la dichiarazione congiunta di oggi, un documento che io considero estremamente importante, che contiene spunti molto concreti e che riflette l’ampiezza e la profondità della nostra relazione e di questa ambizione che ci poniamo”. Dopo l’incontro a Londra di luglio, ha proseguito Meloni, “abbiamo deciso che avremmo focalizzato la nostra attenzione e la voglia di far crescere sempre più la nostra cooperazione su alcuni punti: il dialogo continuo e la cooperazione in materia di politica estera e di difesa, l’energia, la scienza, l’innovazione, la sicurezza, la lotta al crimine e il tema del governo dei flussi migratori e del contrasto all’immigrazione illegale di massa”.
Tanti i temi toccati, dunque, uno in particolare. Quello “del governo dei flussi migratori e del contrasto all’immigrazione illegale di massa sul quale abbiamo ampiamente discusso questa mattina – ha detto Meloni – . Ogni settimana migliaia di migranti attraversano il Mediterraneo per raggiungere l’Italia ed entrare illegalmente in Europa, molti di loro attraversano anche la Manica per arrivare nel Regno Unito”. “E’ un fenomeno che interessa tutto il continente europeo- ha sottolineato Meloni– e con Starmer siamo d’accordo sul fatto che la prima cosa da fare sia intensificare la lotta al traffico di esseri umani, unendo molto di più gli sforzi e lavorando a una maggiore cooperazione di sicurezza e tra le nostre forze di polizia, servizi di intelligence e autorità giudiziarie, e puntando al cuore di questo traffico. Falcone e Borsellino avrebbero detto ‘follow the money’, ed è un approccio che Italia e Regno Unito hanno anche condiviso già in ambito G7 contro i trafficanti di esseri umani”. Meloni e Starmer si sono trovati d’accordo anche sul fatto che “per questo scopo si debbano utilizzare più e meglio anche realtà come Interpol ed Europol”.
Inevitabile il passaggio sui conflitti in corso. La premier Meloni, rispondendo a una domanda sull’avanzata ucraina in territorio russo, ha ribadito “ancora una volta il nostro sostegno a Kiev e sottolineiamo che il nostro obiettivo è mettere fine a questa guerra e aiutare l’Ucraina nel cammino verso un futuro di pace, libertà e prosperità. Con il sostegno che è necessario oggi e con il sostegno che è necessario per la ricostruzione”. “L’Italia nel 2025 ospiterà la Ukraine Recovery Conference, che nel 2023 si è tenuta a Londra e anche questo è un importante elemento della nostra sinergia”, ha sottolineato Meloni.
Meloni ha confermato di aver parlato anche di Medio Oriente e “concordato sul fatto che non sia più rinviabile un accordo complessivo basato sulla mediazione portata avanti da Stati Uniti, Egitto e Qatar che preveda il cessate il fuoco immediato a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani catturati da Hamas il 7 ottobre, così come non è più rinviabile un deciso cambio di passo nell’assistenza sanitaria alla popolazione civile. L’Italia fa ancora una volta appello a tutti gli attori coinvolti ed è sempre ovviamente pronta a fare la sua parte”.
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