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Le voci da Cantiano: “Cose mai viste”, “Aggrappata a un portafiori per salvarmi”

Le drammatiche testimonianze delle persone che hanno vissuto sulla propria pelle l'alluvione che ha travolto le Marche

Pubblicato:16-09-2022 19:32
Ultimo aggiornamento:16-09-2022 19:32
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CANTIANO (PESARO-URBINO) – A Cantiano non si era mai vista una cosa del genere. Sono concordi cittadini, negozianti, amministratori ed anche soccorritori: l’alluvione che ieri pomeriggio ha colpito il paese che sorge ai piedi del Monte Catria è stato un evento eccezionale. In poco più di un’ora sono caduti 400 millimetri di pioggia. “Nella vetreria dei miei amici e nel mio ufficio è entrato almeno un metro d’acqua – racconta un assicuratore di Cantiano che da questa mattina è sceso in centro per spalare il fango che ha invaso negozi, garage e abitazioni al piano terra -. Noi siamo qui dalle 6. Sono venuto per verificare i danni perché ieri sera col buio non abbiamo capito neppure quali erano i danni reali e stamattina, fatta la conta dei danni, abbiamo provato a sistemare”.

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Una mobilitazione che ha coinvolto tutto il paese oltre ad una cinquantina di uomini e donne della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e delle Forze delle ordine. “Non ho mai visto un fenomeno di questo tipo – continua -. Nel giro di cinque minuti l’acqua nelle vie principali è passata da 20 centimetri a un metro e mezzo e alla fine della giostra possiamo considerarci fortunati perché non ci sono né morti né feriti gravi“.



C’è anche chi, impossibilitato a rientrare nella propria abitazione, è stato costretto a fuggire. “Eravamo da mia madre che abita nelle vie del centro quando l’acqua è entrata ed ha allagato tutto il piano terra – spiega una ragazza -. Siamo scappati e non siamo riusciti neppure ad arrivare fino a casa mia che è appena fuori dalle vie del centro. Siamo andati a Cagli. Siamo scappati dal paese e siamo tornati stamattina“.

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Ingentissimi i danni ai capannoni della zona artigianale, alle attività del centro storico e alle abitazioni che sono state letteralmente invase dal fango. Il maltempo non ha risparmiato neppure chiese ed altri edifici pubblici. “Ero a Fano ieri ma sono venuto subito questa mattina per controllare i danni perché qui abbiamo ancora un locale al piano terra in cui fino a qualche anno fa avevamo un negozio – spiega un ex esercente cantianese -. Ora lo avevamo sostanzialmente adibito a magazzino. L’acqua è entrata ed ovviamente ora è tutto da buttare. Pazienza, io sono stato fortunato ma c’è qualcuno che ha subito dei danni notevoli. Io ho 65 anni ma non ho mai visto una cosa così“. Il maltempo di ieri ha causato danni anche in alcuni Comuni limitrofi come Frontone e Serra Sant’Abbondio dove la viabilità è interrotta in numerosi punti e alcune frazioni sono ancora isolate.

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Giorgia Morbidelli, parrucchiera cantianese, mentre parla con l’agenzia Dire ha ancora negli occhi le immagini terribili di ieri sera quando la bomba d’acqua che si è abbattuta su Cantiano ha travolto anche il suo negozio, al piano terra nel cuore del centro storico del paese che sorge ai piedi del Monte Catria, mettendo a rischio la vita sua e di altre quattro persone.

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“Quando si è alzata improvvisamente l’acqua abbiamo aperto la porta del mio negozio e ci siamo attaccati ai cancelli esterni – spiega la donna -. Io mi sono aggrappata ad un portafiori del piano di sopra e poi mi hanno tirata su con un lenzuolo messo sotto le spalle. Dentro il negozio è rimasta una cliente con il compagno e mio genero. La coppia è riuscita a fuggire mentre mio genero è stato soccorso dai Vigili del fuoco alle 23.30. L’acqua continuava ad entrare nel negozio mentre le tre persone uscite all’esterno si tenevano a qualsiasi appiglio trovassero”.


Un miracolo che, almeno fino ad ora, a Cantiano non si siano registrate vittime, feriti gravi o sfollati. “L’acqua trascinava via tutto – continua Morbidelli -. Vedevamo passare macchine, tavoli, pezzi di negozi. Ho visto di tutto. Una cosa del genere non riesci a capirla quando la vedi per televisione ma solo quando la vivi in prima persona. Sono esperienze bruttissime. In cinque abbiamo rischiato la vita”.

“Una bambina è stata travolta dalla piena mentre, camminando per la via del mio negozio, stava tornando a casa – ricorda la parrucchiera di Cantiano – È riuscita a salire sui gradini di un negozio e poi è riuscita a rimanere aggrappata alla serranda. È rimasta lì fino alle 23 quando sono arrivati i soccorsi. O ti aggrappavi a qualcosa facendo una grande fatica o venivi trascinato via dalla corrente“. E ora che farà? “Non lo so – conclude la signora Morbidelli -. Non credo riaprirò. Avevamo appena riaperto dopo dei lavori di ristrutturazione”.

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