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Guarda (Europa Verde): “Urge tutelare l’ambiente, le persone lo stanno capendo”

Europa Verde punta a entrare in Parlamento per rendere l'ambiente una priorità

Pubblicato:16-09-2022 15:11
Ultimo aggiornamento:16-09-2022 16:37

cristina guarda
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VENEZIA – Europa Verde è alla sua prima elezione nazionale e in Veneto conta di raccogliere i voti di chi ha capito l’urgenza di intervenire per tutelare l’ambiente, di chi è convinto che dal punto di vista sociale e sanitario sia necessario fare di più per tutelare i soggetti più fragili e di chi rischia di dover lasciare il proprio territorio per via della carenza di servizi nelle aree rurali e montane. Lo spiega in un’intervista alla ‘Dire’ Cristina Guarda, consigliera regionale candidata all’uninominale alla Camera nel collegio di Treviso.

“IMPATTO CRISI CLIMATICA E INQUINAMENTO INZIA A VEDERSI NELLA VITA QUOTIDIANA”


“Riceviamo conferme da parte di molti cittadini rispetto alle preoccupazioni di natura ambientale, condividono le nostre priorità ed è bello vedere che le proposte che stiamo portando avanti vengono riconosciute non soltanto dagli esperti in materia ambientale”, afferma Guarda. “L’esperienza diretta della crisi climatica e dell’inquinamento stanno cominciando a cambiare la prospettiva rispetto alle priorità politiche… Adesso si comincia a vedere l’impatto sulla vita quotidiana e quindi sono convinta che le nostre proposte e le nostre priorità ci aiuteranno in una crescita futura” a livello politico, che sarà funzionale ad “affermare i nostri progetti e raggiungere gli obiettivi, insieme alle persone e ai gruppi politici che saranno disponIbili ad accoglierli e condividerli”.


“NUCLEARE? SE FOSSE DI QUARTA GENERAZIONE, MA ANCORA NON C’È

Magari non proprio tutti. “Certo è che per noi è fuori da ogni discussione la possibilità di fare una grande intesa anche con Fratelli d’Italia”, chiarisce Guarda. Per quanto riguarda il terzo polo ed in particolare Azione, invece, “abbiamo delle differenze molto evidenti rispetto alle politiche energetiche e rispetto al nucleare. Noi di Europa Verde non siamo chiusi aprioristicamente al nucleare di quarta generazione, quello a scoria zero, ma adesso non è possibile realizzarlo quindi non possiamo parlare di soluzioni a breve termine. Il nucleare che propongono loro è quello con scoria, costosissimo e molto lungo da realizzare: non è la soluzione. Noi dobbiamo sostituire i combustibili fossili oggi, non possiamo attendere 10-15 anni”. Ma se fosse possibile avviare un ragionamento serio sul tema dell’energia un’alleanza non sarebbe da escludersi. “Le alleanze devono essere coerenti a parlare chiaramente ai cittadini dicendo che entro due anni dobbiamo essere autonomi dal gas della Russia e quindi dobbiamo aumentare gli impianti rinnovabili di almeno 60 gigawatt. Il principio è che se qualcuno ci sta a ragionare in questi termini noi ci siamo, ma non ci siamo per prendere in giro i cittadini con soluzioni che non sono di breve periodo”, spiega Guarda.

“SIAMO IMPEGNATI A DIFENDERE LE CATEGORIE PIÙ, FRAGILI”


Europa Verde, comunque, non si rivolge solo al mondo ecologista. “Siamo impegnati per le categorie più fragili evidenzia Guarda. “Penso alle famiglie e alle persone che vivono nelle zone rurali o montane che sono totalmente abbandonate dai servizi e anche dalla progettazione del territorio, dalla creazione di opportunità ma penso anche ai lavoratori e alle lavoratrici. Nei loro programmi molti partiti quando parlano di lavoro si rivolgono solamente agli imprenditori ma si dimenticano che ci sono i liberi professionisti, che non hanno forme di tutela, e i dipendenti, che si trovano con lo stipendio bloccato di fronte all’inflazione”.

“SERVE PIÙ SUPERFICIE AGRICOLA E BISOGNA DIVERSIFICARE LA PRODUZIONE”

Un altro tema fondamentale per Europa Verde è quello dell’agricoltura, che tra l’altro in Veneto è stato portato recentemente sotto i riflettori dal presidente della Regione Luca Zaia, che ha sottolineato la necessità di raggiungere l’autonomia alimentare. “Che fermi il consumo di suolo“, attacca Guarda. “Solo lo scorso anno in Veneto sono stati consumati più di 350 campi di calcio in termini di dimensioni: come si può pensare all’autonomia alimentare se si continua a strizzare l’occhio al volere di una parte del mondo dell’edilizia che non vuole lavorare sul riuso e il recupero dell’esistente e si continua a votare leggi che mettono in ginocchio il mondo dell’agricoltura?”. In Veneto, ma anche nel resto dell’Italia, “c’è bisogno di produzione locale ma c’è bisogno soprattutto di diversificazione, cosa che Zaia non ha aiutato a fare. È evidente che il settore vitivinicolo è un settore più remunerativo degli altri, ma se si incentiva esclusivamente un settore senza puntare sulla biodiversità agronomica e sulla produzione locale di diversità agronomica l’autonomia alimentare sarà sempre più difficile da raggiungere: abbiamo a disposizione una superficie agricola e dobbiamo utilizzarla nel miglior modo possibile per produrre e proteggerci anche dal punto di vista del prezzo. Dobbiamo tornare a proteggere il prodotto agricolo italiano. In questi ultimi anni si è ridotto l’investimento sulla ricerca e i fondi del Psr sono stati utilizzati per agire sulle emergenze e non per agire sull’innovazione. Quindi adesso c’è bisogno di avere una strategia agricola italiana vera, politica e operativa, e poi dopo si riuscirà ad andare in Europa con una credibilità superiore a quella che abbiamo avuto finora”.

OBIETTIVO ENTRARE IN PARLAMENTO E POI FARSI ASCOLTARE


La prossima tornata elettorale sarà quindi solo il primo passo per Europa Verde. “In questo momento l’obiettivo è riuscire ad avere una presenza parlamentare di persone preparate come quelle che abbiamo presentato all’interno delle nostre liste -in cui ci sono tra l’altro moltissimi giovani capolista in collegi appetibili– e riuscire ad avere una rappresentanza nazionale forte così da poter influenzare e proporre strategie”. Ma come fare per farsi ascoltare? “Lavorare, lavorare, lavorare e proporre, proporre, proporre. E farlo insieme ai territori e alle associazioni”, conclude Guarda.

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