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Ciani (Demos): “Se vince la destra imbarbarimento società, con noi attenzioni per gli ultimi e i fragili”

Paolo Ciani, romano, classe 1970, è il segretario nazionale di Demos e si candida ad entrare in Parlamento. Il 25 settembre si presenterà nel collegio di Roma centro

Pubblicato:16-09-2022 16:53
Ultimo aggiornamento:16-09-2022 16:53

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ROMA – Paolo Ciani, romano, classe 1970, per anni è stato uno dei rappresentanti più importanti della Comunità di Sant’Egidio. Una vita spesa ad aiutare i più fragili, gli anziani, i senza fissa dimora. Poi il salto alla politica rappresentativa: nel 2018 diventa consigliere regionale del Lazio e nel 2021 consigliere comunale a Roma. Oggi Ciani è il segretario nazionale di Demos e si candida ad entrare in Parlamento. Si presenterà il 25 settembre nel collegio di Roma centro.

“Ho scelto come slogan di questa campagna elettorale ‘La persona al centro‘. Vorrei che questa fosse la proposta sociale di Demos. Viviamo in una società molto particolare e complessa. Qui nel centro di Roma, dove io mi presento, il 50% dei concittadini vive solo. Questo è qualcosa a cui la politica non pensa quasi mai in termini di servizi e di necessità sociale”. Inizia così la lunga intervista rilasciata da Paolo Ciani all’agenzia Dire.

Non poteva che partire dai temi sociali il segretario nazionale di Demos. “Penso agli anziani, un mondo sommerso e nascosto a cui noi vorremmo portare servizi a domicilio per non doversi rivolgere per forza all’ospedale. C’è poi il mondo dei giovani, dove nel post pandemia c’è stato un aumento del disagio psichico. Ma in questa campagna elettorale non si sente parlare di salute mentale, di non autosufficienza, di carcere. Sono temi che nella vita quotidiana della città si incontrano spesso. Dire ‘La persona al centro’ significa che le nostre proposte nascono dall’esperienza di conoscere i problemi reali delle persone”.


“Mi ha colpito accorgermi, in questi anni- ha proseguito Ciani- come spesso le strutture che l’amministrazione metteva a disposizione fossero strutture a cui le persone che vivono in strada non potevano entrare: penso a chi ha animali di affezione o a chi ha problemi di dipendenza o di salute mentale. In pratica c’è un’offerta che non corrisponde alle persone. Dobbiamo trovare luoghi, e a Roma l’assessora Funari li sta cercando perché la città ha tanti spazi vuoti, e poi investire sulle figure professionali come gli psicologi e gli assistenti sociali. Le persone vanno conosciute ed accompagnate. Quando la destra negli anni scorsi diceva ‘che i problemi sociali si risolvono con la ruspa’ dice una cosa disumana oltre che un’illusione. La ruspa sposta problemi ma non li risolve. Servono risorse economiche e di personale per i senza fissa dimora– ha aggiunto Ciani- Mi ha colpito, nella mia breve esperienza comunale, che quando si parla delle grandi infrastrutture si pensa giustamente a tempi lunghi, 15 o 20 anni.

Pe queste cose mettiamo in conto di lavorare per venti anni per realizzarle mentre quando pensiamo alle vite delle persone, che magari sono naufragate, crediamo di poter risolvere il problema con la bacchetta magica. Ma in strada c’è un universo: pensare ai senza fissi dimora come un blocco monolitico è un errore: ci sono anziani, giovani, persone con dipendenze, affette da problemi mentali o che hanno perso il lavoro e chi ha rotto i legami familiari”.

Ciani ha poi parlato dei timori di una vittoria della destra. “C’è un imbarbarimento in corso che dobbiamo contrastare- ha detto- Se vince la destra io non temo il ventennio ma proprio questo. Temo che la destra italiana ci porti ad un imbarbarimento della società. Non è una novità, la destra l’ha già già dimostrato gli anni passati, la destra agita fantasmi. Posso citare l’esempio delle panchine anti bivacco ma tutti ricordiamo anche quel bambino uscito con i libri dopo lo sgombero di una scuola a Primavalle, a Roma, ai tempi di Salvini ministro dell’Interno. Un edificio pubblico che da 20 anni non ospitava più una scuola ma solo famiglie sgomberato con le famiglie stesse mandate sparpagliate per la città senza una soluzione. L’esatto contrario di quello che dobbiamo fare”.

Infine qualche passaggio dedicato a Roma e al problema antico della casa. “In questi mesi, con la nuova amministrazione- ha ricordato- abbiamo sgomberato immobili anche di privati, che poi sono state anche restituite, dando sempre un’alternativa abitativa alle persone. Si costruiscono poche case popolari, ma Roma è piena di case vuote. Il tema non è costruire nove case, anche visto l’eccessivo consumo di suolo a Roma. L’amministrazione comunale ha, invece, stanziato fondi per l’acquisto di case da dare all’edilizia residenziale pubblica. Il processo è in corso: le risorse sono state stanziate, ora bisogna trovare gli immobili sul mercato. Bisogna recuperare spazi vuoti. Che voto per Gualtieri? Merita un 7, e non solo per amicizia ma anche perché, come ho constatato dall’interno, so cosa ha ereditato: un’amministrazione bloccata e ferma. Sui miei temi l’avevo già visto. Solo per fare un esempio: una cosa che mi aveva colpito è che il Comune ha dovuto restituire i fondi sul ‘dopo di noi’ sulla disabilità perché non li aveva impegnati”.

“Gualtieri- ha aggiunto- ha ereditato una situazione disastrosa, penso anche al tema dei rifiuti dove per anni nessuno decideva di decidere. Ora questi nuovi impianti bisogna farli. Uno delle ipotesi è quella di Santa Palomba per il termovalorizzatore. Ma ricordo anche i due biodigestori che sono molto importanti per l’organico. Le aree erano state già trovate ma la scorsa amministrazione ha deciso di non costruirli. Una scelta irresponsabile. I rifiuti non evaporano. Ed è quindi fortemente irresponsabile decidere di portarli in giro per l’Italia e l’Europa, con le tasse dei romani, inquinando il resto del Paese”.

“Io- ha concluso- Provo un grande amore per la mia città. Dobbiamo portare a casa la legge su Roma Capitale. Perché ogni romano capisce bene che la nostra non è una città comune e che sia essere gestita con risorse, poteri e procedure normali è fuori luogo. Tanto dell’affanno quotidiano che riscontriamo a Roma dipende da questo. Non c’è incompatibilità tra la carica di parlamentare e quella di consigliere comunale. Però penso che se eletto mi dimetterò, ora vedremo con che tempi, anche perché Demos ha altri rappresentanti ed è giusto che facciano il loro percorso”.

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