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Gelataio di Città del Capo riscopre 600 gusti dell’Africa, dal baobab al tamarindo

Dopo aver conseguito un dottorato in biologia molecolare, lo zimbabwano Tapiwa Guzha ha utilizzato le sue conoscenze per trasformare i sapori del cibo in creme, per "unire le culture"

Pubblicato:16-09-2021 13:41
Ultimo aggiornamento:16-09-2021 14:03
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Tapiwa Guzha, originario dello Zimbabwe ma residente a Città del Capo, in Sudafrica, dove ha aperto la gelateria 'Tapi tapi'
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Di Francesco Mazzanti

ROMA – “Due settimane fa mi è venuto in mente un sapore preciso della mia infanzia. All’inizio non ricordavo come si chiamasse, ma dopo una veloce ricerca in rete l’ho trovato: lo mbwire mbwire, uno snack di grano tostato sia salato che dolce. Così ho deciso di trasformarlo in un nuovo gusto”. Tapiwa Guzha, originario dello Zimbabwe ma residente a Città del Capo, in Sudafrica, dove ha aperto la gelateria ‘Tapi tapi’, è convinto le potenzialità africane si esprimano anche nel cibo e nella cultura culinaria.

Il processo di trasformazione dello mbwire mbwire in un nuovo gusto di gelato è stato condiviso da Guzha sull’account Facebook della gelateria. Dopo aver conseguito un dottorato in biologia molecolare, infatti, Guzha ha utilizzato le sue conoscenze per trasformare i sapori del cibo africano in 600 gusti di gelato. Dal baobab all’argilla commestibile, dalle foglie amare al tamarindo.


Voglio provare a unire le bellissime e differenti culture dell’Africa utilizzando i sapori. Nonostante l’eredità del colonialismo che abbiamo nel continente, credo che per noi sia necessario guardare avanti e avere più fiducia nei confronti di noi stessi. Lo dobbiamo agli africani che verranno dopo di noi”, ha detto Guzhi in un’intervista all’emittente britannica Bbc. “Dentro ogni gusto c’è un linguaggio, una storia e un popolo”.

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