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Coronavirus, Visco: “Crisi gravissima, resta incertezza”

Per il 2020 si conferma la stima di una caduta del pil di poco inferiore al 10 per cento, anche se si sono registrati lievi miglioramenti nel trimestre in corso

Pubblicato:16-09-2020 10:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:53

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ROMA – “Le conseguenze della gravissima crisi globale causata dalla diffusione del nuovo coronavirus sono ancora molto difficili da valutare. La portata di questo evento senza precedenti nella storia recente è evidente nei costi che tuttora produce in termini di vite umane, di relazioni sociali, di risultati economici”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, partecipando alla riunione del comitato esecutivo dell’Abi.

L’incertezza sulle prospettive incide negativamente sulle decisioni di spesa delle famiglie e delle imprese; nonostante una recente, leggera, tendenza al miglioramento, la fiducia rimane, non solo in Italia, su valori molto bassi”, sottolinea.

“STIME TRIMESTRE IN CORSO LIEVEMENTE MIGLIORI”

“Nel complesso, anche grazie alle misure di stimolo della domanda, monetarie e di bilancio, il rafforzamento della congiuntura nel trimestre in corso potrebbe essere lievemente migliore di quanto delineato in luglio nello scenario di base delle nostre previsioni”, ha detto Visco. “Al momento, gli andamenti che stiamo osservando restano a grandi linee coerenti con il risultato per l’anno prefigurato in quello scenario: una caduta del pil di poco inferiore al 10 per cento, con una successiva, molto graduale, ripresa”, ha sottolineato.


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“RECOVERY FUND? INTERVENTI SIANO MIRATI E RIEQUILIBRARE CONTI”

“Il programma Next Generation EU rappresenta da questo punto di vista una occasione importante, da non perdere. I benefici che l’Italia potrà trarne dipenderanno dalla capacità di proporre interventi mirati e coerenti con gli obiettivi e i requisiti del programma e di attuarli in tempi rapidi e senza sprechi”, ha detto ancora Visco.

“Si potranno così anche porre le condizioni per conseguire un progressivo e continuo riequilibrio dei conti pubblici, evitando che il maggiore indebitamento finisca per aggravare i problemi del Paese, anziché alleviarli”, ha sottolineato.

“CRUCIALI PROVVEDIMENTI PER FAMIGLIE E IMPRESE”

“Resta essenziale il supporto delle politiche di bilancio, a livello sia nazionale sia europeo. I provvedimenti in favore delle famiglie e delle imprese continueranno a essere cruciali per alleviare i problemi di liquidità, sostenere la domanda aggregata, lenire il disagio sociale e contrastare l’ampliamento delle disuguaglianze”, ha detto il governatore della Banca d’Italia alla riunione del comitato esecutivo dell’Abi.

“Per ridurre l’incertezza e porre le basi per il ritorno a una crescita stabile e sostenuta dell’economia e dell’occupazione, la soluzione dei problemi sanitari e le necessarie misure di stabilizzazione macroeconomica- ha continuato- vanno però accompagnate da interventi risoluti sul piano delle infrastrutture, non solo materiali. La decisione europea di costituire un fondo volto a garantire il benessere delle ‘nuove generazioni’ è un passo avanti di importanza storica: con le risorse del programma Next Generation Eu si può, e si deve, contribuire a cambiare l’ambiente economico e sociale, favorire la nascita e la crescita di imprese che aiutino a rispondere in modo efficace alle sfide prodotte dalle modifiche delle abitudini di consumo, di interazione sociale, di organizzazione dell’attività produttiva. In tutti paesi vanno individuati percorsi di riforma volti a innalzare il potenziale di crescita, garantendo l’equità e la sostenibilità, non solo finanziaria, dello sviluppo economico”, ha concluso.

“BANCHE NON RIMANDINO EMERSIONE DI PERDITE CREDITI”

La riduzione dei crediti deteriorati ha “beneficiato degli effetti delle misure di supporto alle imprese e alle famiglie varate dal Governo, dirette, come moratorie e garanzie, e indirette, come sussidi, contributi e cassa integrazione. Le perdite su crediti hanno riflesso le indicazioni fornite dalle autorità di vigilanza sull’utilizzo di margini di flessibilità nella classificazione dei prestiti coperti da garanzie pubbliche e di maggiore gradualità negli accantonamenti a fronte dei crediti deteriorati”, ha ricordato Visco.

“È necessario, tuttavia, che le banche usino con attenzione questa flessibilità, senza rinviare l’emersione di perdite altamente probabili“, ha sottolineato. “Le evidenze disponibili indicano che l’incremento delle rettifiche su crediti registrato nella prima metà di quest’anno è concentrato tra gli intermediari di maggiore dimensione, a fronte di difficoltà che appaiono invece diffuse. Tutte le banche devono dotarsi di strumenti idonei a identificare per tempo l’aumento della vulnerabilità dei debitori, in particolare di quelli che hanno aderito alle moratorie, per i quali le informazioni disponibili potrebbero in questa fase risultare limitate”, ha concluso Visco.

“UNA GRANDE BANCA PUBBLICA? MEGLIO UNA PA EFFICIENTE”

“Più che del supporto di una grande banca pubblica l’economia italiana beneficerebbe innanzitutto di una pubblica amministrazione efficiente, di infrastrutture adeguate, di investimenti in innovazione e conoscenza”, ha detto il governatore della Banca d’Italia Visco.

“Si discute in questi giorni- ha ricordato- della possibilità che lo Stato intervenga nel sistema bancario assumendo direttamente la proprietà di quegli intermediari che stanno cercando di completare difficili processi di ristrutturazione e rilancio, al fine di creare un ‘polo bancario pubblico’ che contribuisca al supporto dell’economia reale, soprattutto nel Mezzogiorno e nei confronti delle piccole imprese. La questione è complessa”. Secondo Visco “l’esperienza delle gestioni bancarie pubbliche si è non di rado caratterizzata per gravi inefficienze nei processi di allocazione delle risorse”.

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