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Coronavirus, Solinas: “Il ricorso del governo è un atto ideologico e arrogante”

Il presidente della Regione, Christian Solinas, commenta l'impugnazione da parte del governo dell'ordinanza, in vigore da ieri, che prevede test per i passeggeri in entrata nell'isola

Pubblicato:16-09-2020 06:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:53
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christian solinas
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CAGLIARI – “Ogni atto del presidente della Regione finalizzato a contrastare la diffusione del virus nel corso di questa emergenza sanitaria in Sardegna, e’ stato adottato nell’esclusivo intento di garantire la piena tutela della salute pubblica, dei sardi e dei turisti“. Cosi’ in una nota il presidente della Regione, Christian Solinas, commenta l’impugnazione da parte del governo dell’ordinanza, in vigore da ieri, che prevede test per i passeggeri in entrata nell’isola. 

“Nei mesi precedenti abbiamo lottato per affermare, nel rispetto della legalita’ e della legittimita’, il diritto a salvaguardare la nostra isola, preservando il risultato raggiunto di azzeramento della circolazione virale- sottolinea il governatore sardo-, ma il governo ha opposto alle nostre legittime richieste ostacoli e dinieghi ingiustificati”. Noi, aggiunge Solinas, “abbiamo sempre rivendicato la nostra autonomia, proponendo pero’, in ossequio al principio di leale collaborazione, modelli di controllo da estendere all’intero territorio nazionale, nell’alveo delle migliori pratiche internazionali, da attuare in piena coerenza con le disposizioni di legge e le norme costituzionali”.

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La scelta del ricorso, prosegue il presidente sardo, “conferma un atteggiamento arrogante e propagandistico che mira a soverchiare l’autonomia speciale e contrastare sul piano ideologico e non sostanziale l’azione di governo di una Regione evidentemente non allineata, posto che misure decisamente piu’ discriminatorie nei confronti dei sardi sono state adottate da Lazio, Campania e Puglia senza che il governo dicesse niente“. Conclude il governatore: “Difenderemo in tutte le sedi le nostre ragioni, perche’ dinanzi al tribunale della nostra coscienza non si possa dire d’aver lasciato nulla d’intentato per contenere la nuova diffusione del virus e tutelare la salute del popolo sardo. Altri, e’ evidente, dovranno certamente assumersi tutte le responsabilita’ del caso“.

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