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Assistenza domiciliare, Renato Botti: “Vogliamo sia sempre più qualificata”

Tavolo al lavoro, Botti: "Ridefinizione di alcuni percorsi e regole"

Pubblicato:16-09-2016 15:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:04

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medico_pazienteROMA – “Stiamo lavorando su un’ipotesi di ridefinizione di alcuni percorsi e regole che possano favorire uno sviluppo sempre piu’ qualificato dei percorsi di assistenza domiciliare integrata all’interno del Servizio sanitario nazionale”. A dirlo e’ il direttore della Programmazione sanitaria al ministero della Salute, Renato Botti, nel fare il punto con l’agenzia Dire sui lavori del tavolo sull’assistenza primaria, insediatosi l’8 luglio scorso. Obiettivo delle riunioni, procedere all’adozione sperimentale di modelli di partenariato pubblico-privato per la presa in carico integrata dei bisogni ‘complessi’ di assistenza domiciliare sociosanitaria, in particolare di anziani, malati cronici e disabili.

“Naturalmente in questo momento stiamo facendo piu’ un lavoro di analisi e studio delle varie ipotesi e scenari presenti sul territorio nazionale- ha spiegato Botti- per poi andare anche ad un confronto con le Regioni, perche’ l’ambito organizzativo e programmatorio e’ di loro competenza”.

Numerosi i rappresentanti di associazioni del settore che partecipano al tavolo: il presidente di Federazione Sanita’-Confcooperative, Giuseppe Milanese, il presidente di Sanicoop-Legacoop, Maurizio Pozzi, la vice presidente nazionale di Legacoop sociali, Eleonora Vanni, l’avvocato Luca Degani dell’Uneba, ed Enrico Desideri per Federsanita’ Anci. “Il ministro Lorenzin ha aperto i lavori e ci ha dato un mandato molto chiaro e forte, noi adesso stiamo lavorando in sede tecnica e la direzione generale della Programmazione sta coordinando i lavori del tavolo. È previsto un altro incontro a fine mese, ora stiamo elaborando le varie ipotesi che sono emerse nel tavolo. Chiaramente di questo dovro’ parlarne con Lorenzin- ha concluso Botti- Ci sono anche alcuni indirizzi di politica sanitaria significativi e secondo me, in un’ottica di miglioramento, e’ bene che sia il ministro a dare gli indirizzi”.


di Carlotta Di Santo, giornalista professionista

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