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Giornalismo, più qualità per raccontare la nuova legislatura Ue

Nodo fake news al centro del corso europeo a Roma dal 26 al 28 settembre

Pubblicato:16-08-2024 15:53
Ultimo aggiornamento:16-08-2024 15:53

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ROMA – “Il racconto che i media fanno dell’Ue è un tema a cui lavoro da tempo tramite un centro studi all’Università di Bologna, il Centro di Eccellenza ‘Jean Monnet’ Punto Europa presso il campus di Forlì; sappiamo che c’è un problema enorme di disinformazione e fake news, ma manca anche un giornalismo di qualità“. Il monito arriva da Giuliana Laschi, docente di Storia dell’integrazione europea all’Università di Bologna, e autrice di vari libri sull’Ue.

L’esperta è una dei docenti del ‘Programma di formazione del Parlamento europeo per giovani giornalisti’, una serie di corsi rivolti a cronisti, content creator e operatori dell’informazione in programma in diversi Paesi Ue. La prossima edizione si terrà nella redazione dell’agenzia Dire a Roma, in corso d’Italia 38/a, da giovedì 26 a sabato 28 settembre.

Laschi riparte dalle notizie: “Nel servizio esterno dell’Ue c’è un ufficio che lavora quotidianamente per annullare gli effetti della disinformazione prodotta dalla Russia, quindi da un singolo Paese“.


Tra le persone, secondo la professoressa, infatti “circola una cattiva informazione: molti pensano che l’Ue possa intervenire in politica estera, nell’ambiente, insomma in qualsiasi necessità che riguardi la loro vita. In realtà non è così: l’Ue ha deleghe particolari su alcuni settori, e non su tutta la politica. L’Unione non ha di per sé la capacità di decidere”, ed è sbagliato parlare di “Commissione Ue come di governo”, perché semplicemente “esegue le decisioni di Consiglio e Parlamento. Ci vuole più chiarezza” e anche “più informazione di qualità”. Secondo la docente, “molto spesso anche i giornalisti migliori confondono Consiglio d’Europa con Consiglio europeo. È difficile informarsi adeguatamente”.

Infine, guardando ai giovani, Laschi sottolinea che “serve più formazione perché spesso non è adeguata nemmeno nelle università”, eppure diventa essenziale per “muoversi in ambito internazionale ma anche nazionale. La docente evidenzia: “L’80% delle leggi approvate dal parlamento italiano è di derivazione europea, in quanto applicazione delle direttive Ue”.

I corsi del ‘Programma di formazione del Parlamento europeo per giovani giornalisti’ sono organizzati in Italia dalla Dire insieme con il service di produzione audiovisiva Total EU con sede a Bruxelles.

Gli interessati a partecipare alla prossima edizione, dal 26 al 28 settembre a Roma, possono presentare domanda di partecipazione insieme con cv e motivazioni attraverso un form online in calce a questa pagina web. Per richieste di informazioni potrà essere utilizzato anche l’indirizzo email formazionegiornalistiue@agenziadire.com.


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