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di Cristina Rossi e Mirco Billi
RIMINI- Il virus West Nile ha mietuto la sua quarta vittima in Italia, mentre aumentano i contagi soprattutto in Emilia Romagna, regione che ha alzato nei giorni scorsi il livello di guardia.
Roberto Ronconi aveva 78 anni ed è morto a Russi, in provincia di Ravenna, dopo aver combattuto contro la febbre West nile per 20 giorni di agonia, nella notte tra lunedì e martedì, alla vigilia di Ferragosto. Come racconta il Resto del Carlino di Ravenna, i primi sintomi erano emersi a fine luglio, mentre si trovava in vacanza nel Bellunese. Ronconi è la seconda vittima in Emilia-Romagna, dieci giorni prima a fare le spese del virus è stato un uomo di 89 anni di Carpi.
Dallo scorso maggio l’Italia ha registrato così quattro vittime e, secondo le stime dell’Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e controllo delle malattie- ferme però al 31 luglio- il nostro Paese risulta secondo per numero di casi dopo la Grecia: a fine del mese scorso i pazienti censiti risultavano 31 in Grecia e 25 nel nostro Paese, numeri che ad oggi sono in crescita.
Infatti non a caso nei giorni scorsi l’Emilia-Romagna ha deciso di alzare il livello di prevenzione per il virus West Nile, dopo i tanti casi registrati tra Bologna, Modena e Reggio Emilia. Qui come spiega la Regione è stata registrata una circolazione virale “di elevata intensità della West Nile“. Ora scattano le contromisure: è chiesto di porre particolare attenzione ai luoghi dove si concentrano le persone più a rischio, ad esempio case di riposo e ospedali. Nelle strutture sia pubbliche che private dei Comuni interessati, “qualora siano dotate di spazi verdi circostanti fruibili dagli utenti, devono essere effettuati trattamenti disinfestanti adulticidi con cadenza settimanale fino al 30 settembre”. Ma sono previste anche disinfestazioni preventive in occasione di manifestazioni “che comportino il ritrovo di molte persone nelle ore serali in aree all’aperto”. Richieste, infine, più attività di controllo e sostegno alle operazioni effettuate dai privati in tutti i Comuni della regione.
“Siamo tutti chiamati- commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini– ad intensificare il livello di prevenzione riguardo al virus West Nile. In queste settimane, come ogni anno, con Comuni e Aziende sanitarie siamo al lavoro per prevenire e contrastare malattie virali potenzialmente gravi che le zanzare possono trasmettere. La sorveglianza attivata dal piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi per il 2024 ha evidenziato la circolazione del virus West Nile in tutto il territorio regionale facendo scattare la messa in atto di interventi di controllo del vettore e di prevenzione dell’infezione”. Negli ultimi giorni, sottolinea ancora Donini, “si è osservata però una maggiore concentrazione di casi nei territori di pianura di Bologna, Reggio Emilia e Modena; da qui la necessità di alzare il livello di prevenzione”.
La Regione, inoltre, fa sapere che “non è considerato opportuno intervenire con trattamenti disinfestanti adulticidi nelle aree cortilive delle scuole primarie, dell’infanzia e degli asili nido in quanto le zanzare Culex spp., vettori di questo virus, volano prevalentemente in orari serali-notturni”. Inoltre, “i bambini hanno un rischio modesto di contrarre la malattia, mentre sono particolarmente sensibili all’esposizione ai prodotti chimici impiegati, con un maggior rischio di insorgenza di manifestazioni allergiche e asmatiche”.
A tutti i Comuni è chiesto infine di intensificare la comunicazione ai cittadini sull’opportunità di proteggersi da punture delle zanzare Culex, “vettori del virus e di continuare ad attuare rigorosamente gli interventi di lotta antilarvale di competenza attuando turni di distribuzione dei larvicidi ogni 15 giorni fino al 30 settembre”, con trattamenti disinfestanti adulticidi, con cadenza settimanale, fino al 30 settembre nelle strutture socioassistenziali e negli ospedali nei Comuni dove è più elevata la circolazione del virus e interventi straordinari preventivi in occasione di manifestazioni con molte persone nelle ore serali in aree all’aperto.
Proprio oggi, 16 agosto, il sindaco di Comune di Bologna ha emesso l’ordinanza che impone a tutti gli ospedali, le case di cura, gli hospice, le Cra, le Rsa, le case di riposo, le comunità alloggio e le case-famiglia con spazi verdi di effettuare interventi adulticidi contro le zanzare ogni settimana fino al 30 settembre, affidando i trattamenti “a ditte specializzate del settore”. E nei giorni scorsi il Comune di Reggio Emilia aveva risposto già all’appello della Regione, con l’emissione di concerto con l’Ausl dell’ordinanza per prevedere, fino al 30 settembre, interventi adulticidi contro le zanzare a cadenza settimanale nei luoghi sensibili.
Come spiega l’Istituto superiore per la Sanità dal suo sito, la febbre West Nile è una malattia provocata dal virus West Nile, un virus isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.
I “serbatoi” del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma anche cani, gatti, conigli.
Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Mentre circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.
I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.
Non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Attualmente sono allo studio dei vaccini, ma per il momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.
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