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Migranti, l’appello di ResQ People: “In 166 a bordo, serve porto sicuro”

"Ci commuoviamo per le vittime delle violenze in Afghanistan, non giriamoci dall'altra parte quando le persone fuggono da guerre e fame"

Pubblicato:16-08-2021 17:01
Ultimo aggiornamento:16-08-2021 17:01
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resq people
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ROMA – “Ci appelliamo con fiducia alle autorità nazionali e europee perché venga subito indicato un porto sicuro per la nostra nave, la ResQ People“, che ha a bordo “166 persone tra cui 12 minori, compresi bambini sotto i cinque anni e uno di nove mesi”. A parlare sono Gherardo Colombo e Luciano Scalettari, rispettivamente presidente onorario e presidente di ResQ – People Saving People. Sulla nave è imbarcata anche Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency Gino Strada.

“ResQ è nata per dare aiuto alle persone in difficoltà in mare- prosegue la nota- non chiediamo e non chiederemo a nessuno da dove viene e dove vuole andare. Per noi vale la legge del mare che impone di salvare le vite umane in difficoltà. Ci appelliamo con fiducia perché queste persone possano essere messe in sicurezza al più presto perché esse hanno bisogno di immediato conforto”. I firmatari del messaggio dicono di confidare che “questo nostro appello venga accolto senza indugi e senza rimpalli”.

“Ci commuoviamo per le vittime delle violenze in Afghanistan, non giriamoci dall’altra parte quando le persone fuggono da guerre e fame. Stiamo parlando di vite umane. E per noi ogni vita è preziosa e insostituibile”, concludono Colombo e Scalettari. La ResQ People opera nel Meditteraneo centrale. E’ in mare per la sua prima missione dal 7 agosto scorso.


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