Getting your Trinity Audio player ready...
|
Mai così alte in Italia le temperature minime giornaliere: +1,20 gradi l’anomalia registrata nel 2023, la più elevata della serie storica. Mentre salgono i valori di quelle più basse, lo scorso anno risulta il secondo, con +1,14 gradi, per temperature medie rispetto al valore climatologico del periodo 1991-2020, dopo il record di +1,23 gradi del 2022. Il 2023 è il decimo anno consecutivo in crescita. Questi i dati del report del Sistema nazionale protezione ambiente-Snpa. Ottobre è stato il mese relativamente più caldo con +3,27 gradi sopra il valore climatologico, mentre anomalie superiori a +2 gradi si sono registrate anche a luglio e settembre. Analogamente alla temperatura dell’aria, anche quella dei mari italiani nel 2023 si colloca al secondo posto della serie storica, con un’anomalia di +0,9 gradi rispetto alla media.
Fino al XIX secolo, gli stambecchi venivano uccisi per estrarre la ‘croce del cuore’, una cartilagine che si trova a sostegno del muscolo cardiaco e a cui venivano attribuite proprietà magiche. Ai giorni nostri il Parlamento ha approvato un ordine del giorno, con parere favorevole del Governo, in cui si chiede di inserire lo stambecco tra le specie cacciabili. Ed è stato approvato un ulteriore ordine del giorno in cui si riconosce l’urgenza di modifica della legge 157/1992, quella che regola la protezione della fauna selvatica. Per il Wwf l’intenzione di aprire la caccia allo stambecco “è totalmente ingiustificabile”. Lo stambecco era arrivato sull’orlo dell’estinzione proprio a causa della caccia, “riuscendo a sopravvivere solo nell’area del Parco Nazionale del Gran Paradiso- spiegano gli ambientalisti- La sua popolazione continua a essere in pericolo”.
Sono ben 100 i primi firmatari dell’appello ‘100% Rinnovabili network’. Rappresentanti delle principali associazioni ambientaliste, della società civile, del mondo della università e della ricerca, delle imprese e del terzo settore ribadiscono il proprio no al nucleare e al ritorno all’atomo, previsto nel Pniec inviato il 30 giugno a Bruxelles, e che prevede la realizzazione di nuovi impianti per 400 MegaWatt già nel 2035 e un mix elettrico con una quota di nucleare tra l’11% e il 22% al 2050. Per i promotori dell’appello le fonti energetiche rinnovabili – solare, eolica, idrica, biomassa, geotermica – sono “disponibili, sicure, a basso impatto ambientale ed economicamente convenienti. In Italia sono in grado di soddisfare il 100% del fabbisogno di energia, attuale e futuro”.
Proseguono come da cronoprogramma i lavori per il rigassificatore offshore di Ravenna, che approderà a 8,5 km da Punta Marina a fine anno per entrare in esercizio nel primo trimestre del 2025. Lo stato di avanzamento è pari a circa il 90% per le opere a terra e superiore al 50% per le opere a mare. La nave rigassificatrice si trova attualmente in cantiere a Dubai per gli adeguamenti necessari alla sua collocazione nelle coste antistanti Marina di Ravenna. Con l’entrata in esercizio, la capacità di rigassificazione complessiva del Paese salirà a 28 miliardi di metri cubi all’anno, un volume corrispondente a circa il 45% della domanda italiana di gas del 2023. Questo consoliderà la sicurezza degli approvvigionamenti cui l’Italia, anche attraverso l’ampio ventaglio di azioni e progetti in capo a Snam, sta continuando a lavorare. Sono state confermate anche le ricadute economiche per il territorio connesse alla realizzazione dell’impianto: sono stati assegnati infatti contratti a imprese del Ravennate per oltre 300 milioni di euro.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it