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Coronavirus, Reithera al lavoro sul vaccino: “Verso la sperimentazione clinica”

Per capire a che punto e' la sperimentazione di questo candidato vaccino contro il Covid-19, l'agenzia di stampa Dire ha intervistato Antonella Folgori, ad di ReiThera

Pubblicato:16-07-2020 10:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:38

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ROMA – Per mettere definitivamente ko il Sars-CoV-2, c’e’ bisogno di un vaccino. Molte company in tutto il mondo stanno lavorando in questo senso. A questa grande sfida partecipano anche alcune aziende del Lazio. Tra queste, la ReiThera di Castel Romano, che nei giorni scorsi ha ricevuto anche la visita del ministro della Salute, Roberto Speranza. Per capire a che punto e’ la sperimentazione di questo candidato vaccino contro il Covid-19, l’agenzia di stampa Dire ha intervistato Antonella Folgori, ad di Reithera, che sta lavorando al candidato vaccino contro il Coronavirus. 

– A che punto e’ la vostra azienda nella sperimentazione sul candidato vaccino contro il Coronavirus?

“Noi abbiamo ultimato nella nostra officina farmaceutica nel sito di Castel Romano la produzione del lotto clinico del vaccino, che e’ pronto per la sperimentazione clinica ed e’ adesso in valutazione presso l’Iss, che deve dare l’approvazione per lo studio clinico. Questo perche’ la sperimentazione e’ su pazienti volontari sani, per cui l’obiettivo principale e’ la sicurezza. Avuto il parere positivo da parte dell’Iss, che ci auguriamo arrivi, dovremmo partire con la sperimentazione clinica che avvieremo in collaborazione con l’Istituto malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Lo studio prevedera’ l’arruolamento di due diverse fasce d’eta’ per valutare la risposta immunitaria, che deve essere di un certo tipo affinche’ il candidato vaccino sia in grado di combattere il Coronavirus. Se poi questa sperimentazione andra’ a buon fine si proseguira’ con gli studi clinici successivi di fase II e III, in cui si allarghera’ il numero di volontari sani per confermare la sicurezza e poi dimostrare anche l’efficacia di questo vaccino. Come tutti sanno le sfide poste sono molteplici, perche’ fin dal tempo zero abbiamo dovuto affrontare anche il problema della successiva produzione su larga scala, e quindi stiamo gia’ lavorando, all’interno della nostra officina, per espandere la nostra capacita’ produttiva e stiamo anche interagendo con altre aziende a livello europeo per sfruttare le tecnologie e migliorare la produzione. Un altro aspetto e’ poi quello legato alla formulazione del vaccino, ovvero la soluzione in cui il vaccino viene sciolto: e’ importante che questo venga conservato ad una temperatura di 4 gradi e non congelato, come avviene adesso nei freezer perche’ questo ne garantira’ una distribuzione molto piu’ rapida. Su tutto questo e’ al nostro il nostro team, giovane e con una forte presenza femminile in posizioni importanti”.


– Una cosa questa che fa molto piacere, anche perche’ le donne a sedere attorno ai tavoli tecnico scientifici non sono state molte in questo periodo. Ora le chiedo come da scienziata vede la decisione, se passa, da parte del Governo di prorogare lo stato di emergenza nazionale?

“Ancora non e’ stata presa una decisione definitiva anche perche’ lo stato di emergenza rappresenta una situazione davvero eccezionale. Credo che la situazione vada progressivamente monitorata e volta per volta vadano considerati i pro e i contro di queste decisioni. Penso che prolungare ancora per un po’ lo stato di emergenza ci consenta di adottare misure rapide in caso di nuovi focolai. Bisogna cercare pero’, compatibilmente con la situazione, di tornare alla normalita’”. 

– Quanto e’ importante, alla luce di questa pandemia, investire sulla ricerca e sul Ssn per essere preparati a eventualita’ come questa che ha travolto il mondo intero?

“Nello sviluppo di un vaccino contro il Covid-19 a livello internazionale sono state utilizzate tecnologie assolutamente innovative, mai usate prima per la messa a punto di vaccini che consentono una produzione rapida sin dal momento in cui viene identificato il virus. Questo vuol dire che bisogna investire su progetti e tecnologie nuove e dare spazio all’innovazione e alla ricerca in modo da essere preparati, in tempi rapidi, a rispondere a situazioni come questa. Credo che nel futuro saremo sempre piu’ esposti a situazioni del genere. In questo caso specifico il virus e’ passato dal mondo animale all’uomo, non sara’ questo un caso unico, ci saranno dunque altre infezioni che emergeranno in maniera rapida. Investire oggi sulla ricerca, sull’innovazione e sulle eccellenze italiane sara’ l’unico modo per essere preparati e rispondere tempestivamente in futuro”.

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