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Jova Beach Party, Prefetto di Chieti: “Impossibile la tappa di Vasto”

Quarantamila quelli che hanno già comprato il biglietto

Pubblicato:16-07-2019 12:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:31

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ROMA – Potrebbe saltare il Jova Beach Party di Vasto. A comunicarlo è il prefetto di Chieti, Giacomo Barbato, che annuncia: “Io e i miei figli siamo fan di Jovanotti ma a tutt’oggi è impossibile realizzare il concerto sulla spiaggia di Vasto”. Le ragioni sarebbero da ricercare nella sicurezza e, quindi nell’impossibilità di garantire l’incolumità dei fan. Quarantamila quelli che hanno già comprato il biglietto. Il Prefetto fa riferimento al documento presentato a marzo dagli organizzatori, bocciato dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e mai modificato. Difficile che possa cambiare qualcosa in un mese.

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Al momento nessun accenno alle ragioni portate avanti dagli ambientalisti che proprio oggi hanno scritto ai ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali per dire “stop” ai mega-eventi nei luoghi naturalistici dove proliferano flora e fauna protette, a cominciare proprio dal Jova Beach Party.

JOVA BEACH PARTY, SOA: BENE ANNULLAMENTO CONCERTO VASTO

Esulta la Soa, Stazione ornitologica abruzzese, per l’annullamento del concerto di Jovanotti a Vasto. Per il Jova Beach Party, ha detto il prefetto di Chieti, non c’è sicurezza. Soddisfazione dovuta soprattutto la fatto che il prefetto Giacomo Barbato “ha chiarito in maniera cristallina- scrive l’associazione che proprio oggi si è rivolta a ministero dell’Ambiente e dei Beni culturali perché si vietino eventi così grandi in luoghi così ricchi di flora e fauna da tutelare- l’inadeguatezza del luogo scelto per la tappa di Vasto”. Anche la Soa, il 24 giugno, aveva scritto a Barbato insieme a molti altri enti, facendo presente tutti i dubbi riguardo l’opportunità di tenere il concerto a Fosso Marino. “Nell’esposto avevamo scritto, sollevando anche una miriade di altre criticità che non viene citato un corso d’acqua nonostante le implicazioni per la sicurezza e la concreta disponibilità delle aree. Un fatto che strideva non solo con la realtà ma anche con l’operazione portata avanti in contemporanea dal Comune di Vasto, che era riuscito incredibilmente ad ottenere dalla Regione Abruzzo ben 80mila euro di fondi pubblici per tombare il fosso, proprio per consentire il Jova Beach Party e nonostante un piano spiaggia comunale che imponeva l’esatto opposto, la rinaturalizzazione del fosso. Una situazione a dir poco imbarazzante- prosegue la Soa- derivata da una scelta sbagliata in partenza, quella di usare le spiagge per mega-eventi che invece vanno fatti nei luoghi adatti come stadi, palazzetti e piazze, dotati di tutti gli standard, dai parcheggi ai bagni passando per mezzi di trasporto collettivi adeguati”.

La decisione ultima non è stata ancora presa, ma ad oggi l’annullamento sembra certo. La Soa promette di continuare a vigilare e di restare in attesa di una riposta anche dal ministro all’Ambiente Costa. “Purtroppo in questa triste vicenda- conclude l’associazione- abbiamo dovuto ascoltare in programmi nazionali anche il dileggio da parte di uomini di spettacolo di fama nei confronti delle azioni di protezione della biodiversità portate avanti molto spesso da volontari al posto degli organi dello Stato ad essi teoricamente deputati, come se non fosse giusto tutelare il patrimonio naturalistico e paesaggistico nazionale formalmente protetto da direttive comunitarie e leggi statali”.

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