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CITTA’ DI CASTELLO (PERUGIA) – “La battaglia della Cna umbra per avere una viabilità che sia all’altezza dei tempi è sacrosanta”. Il presidente nazionale dell’associazione degli artigiani, Daniele Vaccarino, porta a Città di Castello in provincia di Perugia, al convegno “Infrastrutture e trasporti, ripartiamo dalla E45”, la propria vicinanza alle problematiche innescate dalla chiusura, ora parziale, di un tratto a cavallo tra Emilia-Romagna, Toscana e Umbria dell’arteria.
Il sistema delle Pmi, spiega, continua a essere “l’ossatura dell’economia nazionale“, ma “senza infrastrutture non ce la fa. Ecco perché ci arrabbiamo molto quando avvengono queste cose: chiusura di strade, tempi lunghi nelle riparazioni, appalti non dati o imprese che falliscono. Tutto ciò rallenta in maniera enorme lo sviluppo delle aziende”.
Tra altro, commenta, “se qui ci fosse stato uno stabilimento della Fca, probabilmente il problema non ci sarebbe”. Questo perché “persiste in Italia, magari meno in alcune aree, una disattenzione alle tematiche delle pmi. È difficile porre attenzione alle loro tematiche”.
E che la E45 non sia proprio agevole da percorrere l’ha testato personalmente lo stesso Vaccarino, salendo da Roma e arrivando in ritardo al convegno di ieri. Ritardo dovuto anche al protrarsi dell’incontro con il ministro dell’Interno Matteo Salvini sulla prossima legge di bilancio. D’altronde, prosegue, “il sistema delle infrastrutture è un grande problema in tutta Italia”. Sono state costruite, analizza, “principalmente” per i mezzi su gomma, con maggiore necessità di manutenzione, mentre la scelta di puntare sull’alta velocità ha fatto sì di “trascurare” le linee regionali e di collegamento. Insomma, c’è stata “mancanza di lungimiranza”.
Altro tema fondamentale, prosegue Vaccarino, è “come si governano i grandi appalti pubblici”. La scelta del massimo ribasso è, “l’abbiamo sempre criticata”, tra fallimenti delle aziende e varianti in corso d’opera. Senza dimenticare la concorrenzaa sleale. E se poi “manca un sistema di trasporto veloce, per le pmi c’è il rischio di una caduta economica”. Comunque, è certo il presidente di Cna, “il sistema delle Pmi è forte, piaccia o meno; c’è capacità di rigenerarsi, svilupparsi e innovarsi. Questa è la vera forza”. Fin qui, conclude, “tutti i Governi che si sono succeduti hanno guardato con grande attenzione alle problematiche delle grandi imprese e con meno attenzione a quelle delle piccole imprese”. L’attuale esecutivo “all’inizio è stato estremamente disponibile a incontrarci. Abbiamo affrontato questioni importanti e messo in cantiere o risolto parzialmente problematiche annoso, come l’esenzione dall’Imu”. Oggi “cerchiamo di continuare ad avere una interlocuzione particolarmente forte. Ogni tanto c’è e ogni tanto no, ma questo fa parte di un Governo che si basa su un contratto. Spesso coloro che partecipano al contratto sono di diversa opinione”.
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