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Matteo Colella, miracolato a 7 anni: si laurea oggi con una tesi sull’autismo

Alla facoltà di psicologia dell'Unicusano insieme alla mamma

Pubblicato:16-07-2018 06:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:23
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ROMA – Bellezza nella bellezza. È quella della storia di Matteo Pio Colella, che nel 2000 fu miracolato da una meningite devastante all’eta’ di 7 anni, e quella frutto del suo presente, dedicato a chi soffre di disturbi dello spettro autistico. Il tutto raccolto in due tesi di laurea discusse oggi all’Universita’ Niccolo’ Cusano. Perche’ a terminare il loro percorso di studi questa mattina sono stati sia Matteo, con una tesi sull’autismo e la Terapia multisistemica in acqua, che la madre, Maria Lucia Ippolito. La donna ha pubblicato il libro ‘Il miracolo di Padre Pio’, edito Mondadori, che ha determinato la santificazione di Padre Pio.
Il 20 gennaio del 2000 Matteo cadde in 11 giorni di come farmacologico. Il resto e’ la storia di un sogno: “Mi osservavo da un buco, ero attaccato a delle macchine e sulla destra c’era un frate con un saio marrone e la barba bianca, Padre Pio, sulla sinistra tre angeli. Padre Pio mi teneva la mano e mi disse che non dovevo preoccuparmi perche’ sarei guarito presto. Mi ha aiutato ad alzarmi e insieme siamo volati da San Giovanni Rotondo fino a Roma. Giunti in un ospedale- racconta il neolaureato- Padre Pio mi chiese se avessi voluto guarire un bambino sdraiato su un letto con la forza di volonta’, e mi indico’ di allungare le mani su di lui. Dopo poco mi svegliai”.
Un risveglio straordinario, come se nulla fosse accaduto. La meningite gli aveva causato una setticemia gravissima e una coagulazione intravascolare disseminata in 9 organi importanti, che erano stati lesi. Il giorno dopo il ricovero ebbe anche un arresto cardiaco, eppure al risveglio chiese un ghiacciolo alla coca-cola e gioco’ alla Play Station.
Negli anni successivi maturo’ la sua inclinazione verso chi vive i disturbi dello spettro autistico: “Da quando avevo 13 anni seguo mio zio in un progetto estivo sul Gargano, ‘E…state sereni’ a Pugnochiuso. Vedevo questo mondo cosi’ uguale a me all’apparenza- racconta Matteo- e le diversita’ che si notavano venivano superate in quel contesto. Mi volevo avvicinare e mi sono formato con corsi e attivita’” sulla terapia multisistemica in acqua. E a questo tema ha dedicato la sua tesi di laurea.
A seguirlo nell’elaborazione della tesi la professoressa Caterina D’Ardia della Facolta’ di Psicologia dell’Universita’ Niccolo’ Cusano: “La terapia multisistemica in acqua con soggetti coinvolti nei disturbi dello spettro autistico e’ un argomento di attualita’- afferma la docente- essendo poche le esperienze in Italia. Lui aveva delle conoscenze e lo zio e’ colui che ha scritto e sistematizzato il libro”. Lo zio, infatti, e’ Giovanni Ippolito, coautore del testo ‘La terapia Multisistemica in Acqua.
Un nuovo approccio terapeutico per soggetti con disturbo autistico e della relazione. Indicazioni per operatori, psicologi, terapisti e genitori’ (Edito dalla Franco Angeli, 2008).
Di traguardi Matteo ne ha superati tanti e continua a farlo: “Abbiamo partecipato alla maratona Capri-Napoli con 5 ragazzi autistici, gareggiando contro squadre di atleti normotipici provenienti da tutto il mondo. Ci siamo classificati terzi- conclude- ecco un bel riferimento a proposito del superare i propri limiti”.

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