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Da Italgas la rete digitale del futuro con investimenti da 8,6 miliardi e -42% di emissioni al 2030

Per lo sviluppo e l'upgrade del network italiano della distribuzione del gas nel Piano strategico al 2028 previsti 4,5 miliardi di euro

Pubblicato:16-06-2022 13:50
Ultimo aggiornamento:16-06-2022 14:16

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Grazie “allo sforzo continuo di miglioramento della rete, all’azione capillare di ricerca delle dispersioni condotta utilizzando l’innovativa tecnologia Picarro e alla pianificazione mirata degli investimenti”, il Piano Strategico del Gruppo Italgas per il periodo 2022-2028 prevede di ridurre del 34% le emissioni climalteranti (Scope 1 e Scope 2 e 3) al 2028 e del 42% al 2030 (baseline 2020). Al fine di favorire il processo di transizione ecologica, Italgas ha esteso al 2028 il target di riduzione dei consumi energetici netti rispetto al 2020, portandolo a -27% e ponendosi un nuovo target di -33% al 2030. Il raggiungimento di tali obiettivi “contempla le iniziative di efficientamento energetico e di digitalizzazione e ottimizzazione del sistema di controllo e gestione di tutti gli asset operativi, anche grazie all’expertise delle ESCo del Gruppo, nonché di rinnovamento della flotta aziendale dei veicoli di servizio”. 

Italgas ha infine definito un target anche sulle emissioni di gas a effetto serra dello Scope 3 (supply chain), prevedendone una riduzione del 30% al 2028 e del 33% al 2030 rispetto al 20204, tramite un’intensificazione dell’engagement con i propri fornitori. I target di riduzione delle emissioni climalteranti, così definiti5, tracciano il percorso del Gruppo verso l’obiettivo dichiarato della neutralità carbonica entro il 2050 per lo Scope 1, 2 e 3 (supply chain).

DA ITALGAS RETE DIGITALE FUTURO, CON METANO BIOMETANO, IDROGENO, SYNGAS

Per la distribuzione dei gas rinnovabili – principalmente biometano, metano sintetico e idrogeno – il Piano Italgas 2022-2028 destina oltre 100 milioni di euro per favorire l’allacciamento degli impianti di produzione alla rete di distribuzione, introdurre la tecnologia del reverse flow verso la rete di trasporto in maniera da consentire l’accoglimento, di fatto senza limiti, dei quantitativi non consumati a livello locale, sviluppare impianti e componenti ‘hydrogen ready’. Per quel che riguarda il biogas le richieste di allaccio alla rete sono 55 dal 2019, per quel che riguarda gli studi di fattibilità 7 sono in corso, 23 si sono conclusi positivamente.

L‘idea di Italgas è di rendere più convenienti gli allacci per i produttori, passando da spese sostenute per l’80% dal produttore e per il 20% dal gestore della rete di distribuzione al contrario, 20% per il produttore e 80% per Italgas. Dovrà essere possibile spostare il gas prodotto nel caso in cui la quantità superi il consumo, per questo occorrono reti reverse flow in grado di spostare il biometano in senso contrario, sino alla rete di trasporto se necessario. “Abbiamo bisogno di una rate che sia in grado di invertire il flusso, per non bloccare la produzione di biogas”, spiega l’amministratore delegato Italgas Paolo Gallo presentando il Piano 2022-2028 agli analisti. Due impianti pilota sono in fase di valutazione in attesa della definizione regolatoria, uno a Ostiglia (Mantova) e uno a Manduria Avetrana (Taranto).


utto ciò viene reso possibile dalla digitalizzazione della rete e dalla sensoristica che invia le informazioni al controllo centrale DANA, un sistema sviluppato in proprio da Italgas, un sistema unico del quale nessuna azienda del settore dispone, un software sviluppato dalla Digital factory dell’azienda e rilasciato a marzo scorso. DANA consente di monitorare la rete Italgas dalla sala controllo di Torino (doppiata da una a Napoli per una maggiore sicurezza), permette di intervenire sulla rete letteralmente agendo da remoto su valvole e impianti, ma soprattutto permette di abilitare la rete del futuro che trasporterà i vari generi di gas. Un sistema quindi che naturalmente non riguarda solo il biogas ma realizza la rete del futuro multi-gas, che trasporterà metano, biometano, idrogeno verde, metano sintetico.

Siamo la prima compagnia nel mondo a implementare un network davvero digitale”, spiega l’ad Italgas Paolo Gallo. DANA ad ora è attiva su 4 impianti, a fine anno su 30, e “l’anno prossimo l’avremo su tutta la nostra rete”, dice l’ad. Tornando al biometano, l’Italia è il quarto produttore mondiale di biogas, dopo Germania, Cina e Stati uniti, e la produzione potrebbe aumentare negli anni a venire, con il sostegno della regolazione. 54 impianti sono in attività (66% con trasformazione rifiuti urbani, 25% da scarti agricoltura, 5% da allevamenti, 4% da impianti depurazione acqua). Nel 2021 in Italia si produceva meno di mezzo miliardo di metri cubi di biometano, ma è attesa una forte crescita tra 2030 e 2050. “Le prospettive per l’Italia sono notevoli, possiamo raggiungere produzione circa 8 miliardi di metri cubi di biometano al 2030”, segnala Gallo, quindi “il 10% della domanda di gas potrebbe essere soddisfatta da biometano senza emissioni di CO2”. 

INVESTIMENTI IN SALITA A 8,6 MLD

Il nuovo Piano Strategico del Gruppo Italgas per il periodo 2022-2028 prevede investimenti complessivi netti per 8,6 miliardi di euro, in aumento di 0,7 miliardi di euro rispetto al precedente, presentato lo scorso anno. L’incremento degli investimenti (+8,9%) è guidato dalle attività di trasformazione digitale degli asset, di estensione del network e dalle iniziative volte al consolidamento nel settore dell’efficienza energetica “che consentiranno al Gruppo Italgas di continuare a giocare un ruolo di primo piano nel raggiungimento dei target climatici Ue”, segnalano dalla società.

Il Piano 2022-2028 integra inoltre il futuro impegno di Italgas in Grecia con l’attesa acquisizione di Depa Infrastructure.

PREVISTI 4,5 MLD PER NETWORK ITALIANO DISTRIBUZIONE

Per lo sviluppo e l’upgrade del network italiano della distribuzione del gas previsti 4,5 miliardi di euro. Nel dettaglio, 1,5 miliardi di euro (+100 milioni circa rispetto al precedente Piano) sono destinati alla prosecuzione dei programmi di trasformazione digitale della rete. Disporre di una rete ‘full digital’ è infatti “la precondizione tecnica per gestire con efficacia la distribuzione dei gas rinnovabili – principalmente biometano, metano sintetico e idrogeno – per i quali il Piano destina oltre 100 milioni di euro per favorire l’allacciamento degli impianti di produzione alla rete di distribuzione, introdurre la tecnologia del reverse flow verso la rete di trasporto in maniera da consentire l’accoglimento, di fatto senza limiti, dei quantitativi non consumati a livello locale, sviluppare impianti e componenti ‘hydrogen ready'”.

Negli ultimi anni del Piano è previsto, inoltre, “un ulteriore importante investimento per la sostituzione degli smart meter, considerando che l’attuale tecnologia GPRS sarà presto superata e dismessa dagli operatori delle telecomunicazioni”. 

Italgas sta già lavorando allo sviluppo di “un nuovo misuratore di ultima generazione, uno strumento all’avanguardia, dotato di dispositivi di controllo da remoto e sensoristica di sicurezza, e compatibile con miscele di metano, biometano, idrogeno e gas sintetici”. Lo sviluppo del primo prototipo, realizzato con materiali riciclati e riciclabili, è previsto per il 2022; nel 2023 il lancio sul mercato mass market. Alla continuazione delle attività di repurposing, sviluppo e miglioramento delle infrastrutture esistenti sono dedicati 2,7 miliardi di euro, che tengono conto anche del completamento delle iniziative già lanciate negli anni scorsi.

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