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Riforma Pac, Conte (Lega): “Difendere Made in Italy e i nostri agricoltori”

"Dobbiamo pensare con buonsenso alla tutela dei nostri agricoltori sostenendoli dal punto di vista economico e accompagnandoli con regole semplici"

Pubblicato:16-06-2021 11:42
Ultimo aggiornamento:16-06-2021 11:44
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ROMA – Indicazioni “precise e dettagliate”, regole semplici e tutela del Made in Italy. Sono i punti su cui dovrebbe basarsi la riforma della PAC (Politica agricola comune) secondo l’eurodeputata della Lega Rosanna Conte, che intervistata dalla Dire ha auspicato un accordo inter istituzionale rapido.

“Auspico entro il mese di giugno, perché gli Stati membri devono presentare i loro Piani strategici nazionali entro fine anno, quindi non abbiamo molto tempo- ha detto Rossana Conte- ma per raggiungere un accordo soddisfacente è necessario che le tre istituzioni devono venirsi incontro”.

“È fondamentale che ci siano direttive ben precise, non solo soldi da poter aggiungere– ha aggiunto la parlamentare europea- Questi percorsi devono essere auspicabili sia dal punto di vista dell’architettura verde che della sostenibilità sociale dell’attività agricola. Un concetto nobile che però non deve andare ad appesantire gli oneri a carico dei nostri agricoltori. Auspico che la commissione, il prima possibile, dia la disponibilità per raggiungere questo accordo”.


Un accordo, sottolinea Rossana Conte, che l’Italia vede anche come strumento per difendere il proprio modello produttivo. “Tutto quello che riguarda la produzione e il mercato deve essere difeso- ha spiegato l’eurodeputata leghista- Poi l’Italia ha anche l’obiettivo di tutelare il proprio paesaggio rurale a 360 gradi con la ricerca e le direttive europee, ma sempre che siano realizzabili. Basta con le ideologie. Dobbiamo pensare con buonsenso alla tutela dei nostri agricoltori sostenendoli dal punto di vista economico e accompagnandoli con regole semplici. Loro stessi sanno che l’ambiente è la loro vita e il terreno deve essere tutelato. Noi possiamo aiutarli con sfide che possano valorizzare i loro prodotti e i loro redditi. Una tutela ad ampio raggio di tutto il Made in Italy”. 

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