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Riforma Pac, Eleonora Evi (Verdi): “Testo inadeguato e lontano dagli obiettivi del Green Deal europeo”

Secondo Evi, l’impostazione generale della nuova PAC non è adeguata perché, come la prima PAC, favorirebbe le aziende agricole più grandi

Pubblicato:16-06-2021 11:34
Ultimo aggiornamento:16-06-2021 11:56
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ROMA – “È dal 2018 che lavoriamo a questa riforma della PAC ma questo testo è ancora lontano da essere allineato ai nuovi obiettivi del Green Deal europeo. Questa riforma mantiene le storture che abbiamo criticato, e non fa fare all’agricoltura quello scatto che la renderebbe veramente sostenibile. Non più causa di problemi all’ambiente ma un alleato nel contrasto alla crisi climatica e alla biodiversità. Questa trasformazione per i verdi europei non c’è”. Eleonora Evi, eurodeputata dei Verdi, commenta così all’agenzia di stampa Dire i lavori di riforma della Politica Agricola Comune.

Secondo Evi, l’impostazione generale della nuova PAC non è adeguata perché, come la prima PAC, favorirebbe le aziende agricole più grandi. “Oggi i fondi vengono ancora erogati con il criterio del quantitativo di ettari di proprietà dell’azienda o numero di capi di allevamento. Un criterio che fino ad oggi hanno favorito le grandi aziende agricole, infatti l’80% delle risorse economiche sono finite al 20% delle aziende europee più grandi- ha spiegato Eleonora Evi- questa distorsione andrebbe sanata, anche perché l’Italia ha molte piccole e medie imprese che oggi vengono tagliate fuori da questo sistema di erogazione. Ma ad oggi non c’è un vero cambiamento. Una cosa inaccettabile: si rischia di erogare i quasi 400 miliardi di euro fino al 2027 alle aziende agricole più grandi”.

“Il Parlamento europeo sta tentando di affrontare questa questione cercando di mettere un tetto agli importi erogati alle singole aziende, ma gli stati membri non ne vogliono sapere– ha spiegato Eleonora Evi- era una misura pensata per essere rivoluzionata, e si sta rivelando totalmente inadeguata”. 


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