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Al via piano tirocini per seimila disoccupati sardi

Ciascun tirocinio avrà la durata di 6 mesi, con un impegno di 30 ore settimanali. Al tirocinante verrà riconosciuta un'indennità mensile lorda di 450 euro

Pubblicato:16-06-2017 07:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:25

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CAGLIARI – Un vasto piano di tirocini destinati ai disoccupati sardi, sorretto da una dotazione finanziaria di 15 milioni di euro, che sarà ulteriormente implementata nelle prossime settimane per arrivare a circa venti milioni.

Uscirà nei prossimi giorni il nuovo avviso pubblico destinato a 6.000 beneficiari, con l’obiettivo di favorire la nascita del maggior numero possibile di rapporti di lavoro.

L’avviso, pubblicato a cura dell’Aspal, l’agenzia regionale per il lavoro, e presentato stamane in una conferenza stampa dall’assessore al Lavoro Virginia Mura e dal direttore dell’agenzia Massimo Temussi, prevede due tipologie di destinatari.


I DETTAGLI DEL PIANO

La linea a, è parte del programma Garanzia giovani ed è destinata a giovani “neet”, i ragazzi che non lavorano e non studiano, di età compresa tra i 18 e i 29 anni. La linea b, che attinge a risorse del Fondo sociale europeo, è invece rivolta a disoccupati dai 30 anni in su.

Ciascun tirocinio avrà la durata di 6 mesi, con un impegno di 30 ore settimanali. Al tirocinante verrà riconosciuta un’indennità mensile lorda di 450 euro, 300 dei quali a carico del cofinanziamento pubblico e 150 a carico del soggetto ospitante.

Le domande, tanto per i disoccupati che per le imprese, potranno essere presentate a partire dal prossimo primo luglio.

“Sappiamo bene che si tratta di una misura molto attesa, con il precedente ciclo di tirocini di Garanzia giovani abbiamo avuto un gran numero di richieste, tanto dai ragazzi quanto dalle imprese- spiega Mura-. Per questo avviso siamo riusciti a reperire fondi ingenti dal ministero per dare risposta a tanti ragazzi sardi iscritti a programma, mentre con le risorse recuperate dal Fondo sociale Europeo riusciamo a includere anche gli over 30 in questo percorso”.

Il tirocinio “si riconferma, sia a livello nazionale che regionale, la prima vera politica attiva del lavoro, da un lato per la percentuale di riuscita, dall’altro perché si tratta dell’inizio di un percorso di vera attivazione al lavoro- aggiunge Temussi-. Nei confronti di questo strumento si riconferma un elevato appeal delle imprese, noi saremo tempestivi e cercheremo di venire incontro alle richieste e alle esigenze dei soggetti imprenditoriali che intendono utilizzare questi strumenti”.

di Andrea Piana, giornalista professionista

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