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Condannati gli attivisti di Hobo per i picchetti in via Zamboni

BOLOGNA  - Una multa da 15.000

Pubblicato:16-06-2015 13:01
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:23

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112951899_0 (700 x 525)BOLOGNA  – Una multa da 15.000 euro a sei studenti e ricercatori aderenti al collettivo Hobo che nell’aprile del 2014 parteciparono alla protesta dei ‘picchetti’ davanti agli ingressi dell’Ateneo di via Zamboni, mobilitazione messa in atto dal Cub a sostegno dei lavoratori Coopservice di Palazzo Paleotti, la biblioteca multimediale dell’Università di Bologna, che lamentavano stipendi “da fame” e dichiararono sciopero. A stabilire la multa è il Gip di Bologna, che ha emesso un decreto penale di condanna per sei attivisti del collettivo Hobo, una misura possibile per determinati tipi di reati che consentono di ‘saltare’ il processo e arrivare subito alla sentenza, chiesta dal pm e accordata dal giudice. In questo caso, la condanna per ciascuno dei sei è stata a sei mesi di carcere, commutati in una sanzione pecuniaria da 15.000 euro. Moltiplicato per sei diventano 90.000 euro.

112951899_1 (700 x 525)A dare la notizia sono gli stessi attivisti di Hobo dalla loro pagina Facebook, non tralasciando commenti al veleno: “Se c’è una cosa che nelle grigie stanze della Procura e della Questura sembra non mancare è la fantasia. Perversa, ma pur sempre fantasia”. Nel decreto di condanna si fa riferimento alle date del 15 e 16 aprile 2014, quando in occasione dello sciopero dei lavoratori dell’Università di Bologna appaltati a Coopservice i ragazzi di Hobo avrebbero agito “attaccando sui portoni manifesti e striscioni e apponendo del nastro di colore bianco e rosso”. Hobo, che convoca una conferenza stampa per domani a mezzogiorno in Rettorato, grida alla scandalo e parla di “dispositivo giuridico aberrante”, perchè “condannare penalmente chi partecipa a un picchetto significa negare il diritto di sciopero”.

Per Hobo “questo non è un attacco a un collettivo o a un sindacato di base, qui c’è in ballo ben altro. Qui a essere attaccate sono le mobilitazioni di lavoratori pagati 2,80 euro all’ora” e quello che si intende sarebbe questo: “Se non accetti 2,80 euro all’ora, ti diamo 15.000 euro di sanzione”.


112951899_4 (700 x 525)Hobo ha poi da ridire anche sul decreto di condanna in quanto tale, perchè nega la “presunzione di innocenza, come nel caso delle misure cautelari”. Infine, Hobo torna ad attaccare il “sistema di potere di questa città”, in cui “Procura e Questura sono dei semplici strumenti nelle mani del potere politico”. I primi responsabili, per il collettivo, sono “Coopservice e Università di Bologna, che non si limitano a sfruttare i propri lavoratori, ma fanno intervenire polizia e denunce per chi alza la testa”. E li messaggio è questo: “Chiunque tocca la sacra famiglia Pd o una delle sue articolazioni (Comune, Legacoop, Università e compagnia cantando) deve essere duramente punito”. Ma il collettivo lo rimanda al mittente: “La vostra punizione dimostra che sentite la paura della fragilità. Ci volete divisi, ci troverete uniti. Se toccano uno, toccano tutti“.

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