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Draghi vede Salvini: “Impegno per la pace attraverso il sostegno a Kiev”. Il leghista: “Basta armi”

Il leader del Carroccio: "Prima era giusto inviare aiuti militari all'Ucraina, ma ora serve preparare il dialogo. L'Italia rischia di perdere milioni di posti di lavoro"

Pubblicato:16-05-2022 18:19
Ultimo aggiornamento:17-05-2022 16:22
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matteo salvini mario draghi
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Di Alfonso Raimo e Federico Sorrentino

ROMA – Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha incontrato oggi pomeriggio, a Palazzo Chigi, il segretario della Lega, Matteo Salvini. Il colloquio si è incentrato sulla recente visita negli Stati Uniti, nel corso della quale è stato riaffermato l’impegno dell’Italia per la pace attraverso il sostegno all’Ucraina, l’imposizione di sanzioni alla Russia, la rinnovata richiesta di un cessate il fuoco e dell’avvio di negoziati credibili.

Nel corso dell’incontro si è parlato anche delle conseguenze economiche e umanitarie del conflitto in corso, con particolare riferimento alla necessità di prevenire una crisi alimentare sul larga scala e di proseguire lungo la strada dell’accoglienza ai profughi ucraini. Sul fronte dell’energia, è stata condivisa l’importanza di un percorso che affianchi diversificazione delle fonti di approvvigionamento e investimenti sulle rinnovabili.


SALVINI: “FINALMENTE ABBIAMO PARLATO DI PACE”

“Finalmente abbiamo parlato di pace. Dopo quasi tre di mesi guerra riuscire a parlare concretamente di pace e cessate il fuoco è qualcosa che non mi fa dormire la notte“. Lo dice Matteo Salvini uscendo da Palazzo Chigi dopo aver incontrato il premier Mario Draghi. “Di mio sto percorrendo tutti canali e i rapporti coltivati negli anni per arrivare a uno stop delle armi e per il cessate il fuoco”.

“ALLARGAMENTO NATO? SERVE PRUDENZA”

Salvini ribadisce di non vedere di buon occhio la possibile adesione di Svezia e Finlandia alla Nato: “Non abbiamo parlato di allargamento del Paesi nella Nato, su questo non decidiamo io e Draghi. Ci sono Paesi che decidono liberamente con le loro richieste. Come qualche generale e ambasciatore stanno commentando in questi giorni, buonsenso e prudenza in un periodo di conflitto aperto e di dialogo non ancora cominciato dovrebbero guidare tutti“.

“ARMI A KIEV? PRIMA ERA GIUSTO INVIARLE, ORA BASTA”

“Lasciamo ad altri i venti e i toni di guerra. L’Italia è da sempre potenza di equilibrio naturalmente alleata delle democrazie occidentali – sottolinea Salvini -. Con prudenza, buonsenso e misura. Che l’Italia sia promotrice di un progetto di disarmo mi rende orgoglioso“.

Per il segretario del Carroccio, “era giusto mandare inizialmente aiuti economici e militari all’Ucraina e lo abbiamo votato con convinzione. Ora ulteriori invii di armi non penso siano la soluzione giusta. Il dialogo non si prepara inviandone altre“, afferma Salvini.

“TUTTI STANCHI DELLA GUERRA, NON SI VINCE SUL CAMPO”

“Dai dati che ho a disposizione e che Draghi ha certamente più di me, Russia, Ucraina, comunità internazionale e Italia in primis sono stanche del conflitto – dichiara il leader leghista -. Nessuno può pensare che Russia o Ucraina possano vincere sul campo, nel 2022 la guerra non si vince sul campo ma si chiude al tavolo dei negoziati“.

Non è colpa mia“. Così il segretario della Lega, uscendo da Palazzo Chigi dopo aver incontrato il premier Mario Draghi, risponde ai cronisti che gli fanno notare come sia mancato per la seconda volta il numero legale in Aula alla Camera per il voto sulle pregiudiziali di costituzionalità al dl Ucraina.

Tanti assenti nella maggioranza, specialmente tra i leghisti. Ma Salvini non ci sta e replica: “Gli altri erano tutti presenti? Quanti ne mancavano? Avete un numero preciso?”. A chi gli fa notare che più del 50% dei deputati leghisti era assente risponde tranciante: “Basta, non commento le voci… Se sono dentro da Draghi difficilmente riesco a seguire i lavori della Camera”.

“SE LA GUERRA CONTINUA SARÀ STRAGE DI POSTI DI LAVORO”

Salvini commenta anche la missione di Draghi negli Usa e i possibili scenari in Europa in caso di prosecuzione della guerra in Ucraina: “Rispetto ai toni bellicisti che c’erano da parte di quasi tutti fino a pochi giorni fa, il fatto è che il presidente Draghi sia andato a Washington a portare progetti di pace e l’idea di un’Europa nuova, con Italia, Francia e Germania che mettano al centro il disarmo e la salvaguardia di posti di lavoro”.

Proprio a proposito dei riflessi sull’occupazione del conflitto, Salvini annuncia: “Domani incontro i sindacati. Se la guerra va avanti in Italia ci sarà una strage di posti di lavoro. Qui si rischia di perdere milioni di posti di lavoro. Mi stupisco di colleghi che continuano a parlare di armi”.

EMBARGO PETROLIO-GAS FA PIÙ MALE A NOI CHE A MOSCA”

Secondo il leader della Lega, la soluzione per fermare Mosca non può essere l’embargo di petrolio e gas proveniente dalla Russia: “Bisogna vedere se fa più male alla Russia o all’Italia e all’Europa. Secondo i dati fa male più a noi. Fermare dall’oggi al domani l’importazione fa più male a noi“, rimarca Salvini.

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