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All’Unicusano il convegno italo-argentino sul contrasto alla criminalita’

Il caso italiano: norme antiriciclaggio e misure prevenzione patrimoniali

Pubblicato:16-05-2018 16:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:54

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ROMA –  L’Italia è il Paese che ospita tre delle cinque organizzazioni criminali più violente e ricche del mondo: ‘ndrangheta, mafia e camorra. Anche per questo il nostro ordinamento prevede una normativa stringente, con strumenti di repressione e prevenzione. Questi i dati da cui ha preso avvio il tavolo di confronto che si è tenuto a Roma all’ateneo Niccolò Cusano tra funzionari dell’Argentina e docenti ed esperti italiani.Dialogo italo-argentino sulle misure di prevenzione patrimoniali come contrasto alla criminalità organizzata’ il nome del convegno, momento conclusivo di un viaggio di studio e confronto nel nostro Paese della delegazione argentina, composta di funzionari e magistrati della Procura nazionale, insieme a professori di Diritto e Procedura penale di diverse università. L’iniziativa è nata da lontano, perché nei Paesi sudamericani, soprattutto Brasile e Argentina, è molto forte il legame con la cultura italiana a livello generale, ma anche sul piano giuridico, soprattutto in materia di contrasto alla criminalità organizzata. Ciò che viene apprezzata è l’intuizione, da parte dei giuristi italiani, di andare a colpire le mafie sul versante economico, con la normativa antiriciclaggio e le misure di prevenzione patrimoniali.

“Noi abbiamo una normativa- ha spiegato Giovanni Puoti, preside della facoltà di Giurisprudenza della Niccolò Cusano- che è sicuramente molto sviluppata, e proprio per questo presenta degli aspetti di dubbio sotto il profilo della costituzionalità e dell’interpretazione, anche perché effettivamente si tratta di norme che vanno a colpire diritti fondamentali come la libertà patrimoniale, la libertà personale, la libertà di movimento. Penso che possiamo ‘insegnare’ agli argentini come si può arrivare a disciplinare l’intera materia in modo organico alla luce di quelli che sono i nostri principi costituzionali, quindi anche se c’è qualche incertezza è indubbio che la legge che noi abbiamo fatto, che fra l’altro è stata modificata di recente, risponde in modo eccellente ai principi costituzionali. I nostri amici argentini, che ci invidiano questa normativa- ha poi sottolineato Puoti- possono darci il senso dell’interpretazione concreta, ovvero dirci quali sono i problemi che si pongono nel loro Paese in modo che la nostra normativa, tenendo conto di tutta una serie di aspetti concreti, possa essere migliorata”. La collaborazione non si ferma qui. Gli atenei sudamericani, infatti, hanno richiesto di poter accedere alla formazione offerta dalla Cusano in modalità on line per permettere ai loro studenti l’approfondimento di queste tematiche.


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