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Attrezzature di tipo robotico per migliorare le performance nel campo della riabilitazione infantile sono in dotazione presso la sede di Santa Marinella dell’ospedale Bambino Gesù. I piccoli pazienti, provenienti da tutta Italia, vivono il momento riabilitativo come un gioco e una sfida, confrontandosi con il loro avatar, e questa modalità altamente motivante è un derivato dello studio delle neuroscienze applicate al campo riabilitativo. Per approfondire l’argomento, la Dire ha intervistato il Professor ENRICO CASTELLI, responsabile dell’Unità di Neuroriabilitazione del Bambino Gesù.
L’utilizzo dei robot al fianco del fisioterapista ha aperto una nuova strada nel trattamento della disabilita’. Parliamo di esoscheletri e altri sistemi robotici per la rieducazione degli arti. Per capire meglio l’applicazione dei robot in campo riabilitativo la Dire ha intervistato la professoressa LOREDANA ZOLLO, docente di Robotica medica e industriale presso l’universita’ Campus Bio-medico di Roma.
Guarire giocando è possibile. Stiamo parlando dell’uso degli exer-games, videogiochi interattivi applicati alla riabilitazione degli arti nei bambini entrati a regime presso il reparto di Chirurgia e Riabilitazione della Mano dell’Ospedale San Giuseppe, Gruppo MultiMedica, Università di Milano. Attraverso esercizi specifici sono in grado di aiutare i piccoli pazienti nella riabilitazione dell’uso delle mani, aumentandone la forza e la mobilità. Pensati e programmati dal professor Alberto Borghese in collaborazione con il professor Giorgio Pajardi dell’Università degli Studi Milano, si legge in una nota, sono nati con l’intento di unire svago e riabilitazione. Ciò solleva i genitori dalla preoccupazione di vedere i propri figli annoiati dalle attività di recupero funzionale, in seguito ad un intervento ricostruttivo alle mani.
Torna l’Afa day, la giornata dedicata all’Attività Fisica Adattata in Valtiberina. Un’iniziativa promossa dal servizio sanitario della toscana insieme all’Asl Toscana sud est in programma domani con ritrovo alle 15 ai giardini del Millenario di Sansepolcro. Questa disciplina consiste in un programma di esercizi fisici ed attività aerobica da svolgere in gruppo. Questo tipo di attività motoria è molto utile negli anziani fragili che soffrono di dolori diffusi anche in conseguenza dell’osteoporosi, a chi ha gli arti inferiori menomati o ha fatto ricorso all’impianto di protesi al ginocchio e all’anca e riduce la disabilità che spesso si accompagna all’avanzare dell’età e determina effetti positivi a livello psicologico.
Promuovere il benessere e la relazione, all’interno del reparto di Riabilitazione funzionale dell’ospedale di Pieve, grazie agli animali è l’obiettivo del progetto di pet therapy che da settembre affiancherà le terapie tradizionali. Ne ha parlato Monica Manfredini, primario del reparto, insieme ai componenti dell’equipe multidisciplinare coinvolti negli Interventi Assistiti dagli Animali (IAA). Ogni incontro con i quattro zampe, a cadenza settimanale, durerà 45 minuti e richiederà circa 30 minuti di preparazione.
Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa, la sua incidenza è massima tra i 70 e i 79 anni, con valori stimati pari a 8-18 casi per 100.000 persone/anno, nella popolazione generale. Tra i sintomi principali si riscontrano il tremore, la perdita del controllo motorio e la rigidità degli arti. Questi sintomi diventano evidenti e la diagnosi viene così confermata, quando le abilità motorie del paziente sono già significativamente compromesse, alterando notevolmente la qualità della vita. Un studio prospettico, noto come Honolulu-Asia Aging Study (Haas), ha contribuito a far luce sui segnali di sviluppo e inizio della malattia. In questa ricerca 8.006 giapponesi-americani sono stati esaminati periodicamente per 40 anni. Lo studio ha permesso di identificare alcuni comportamenti che precedono lo sviluppo della malattia come l’eccessiva sonnolenza, la perdita dell’olfatto e la stipsi.
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